“Cosa succederà allo sport dopo il 3 aprile? La palla è in mano ai tecnici: se si vedrà la luce in fondo al tunnel, sarà possibile prevedere un nuovo calendario sia delle competizioni nazionali che internazionali, altrimenti allo stato dell’arte non sarà più possibile”: lo ha detto il presidente del Coni, Giovanni Malagò, in collegamento telefonico con ‘Unomattina’, su Raiuno. “In Europa sta accadendo di tutto, squadre italiane che non sono potute partite, squadre straniere che non sono venute in Italia, partite a porte chiuse o stadi stracolmi, un brutto spettacolo. Prima o poi la stessa decisione che ha preso l’Italia la dovrà prendere l’Europa”. “Quando torneremo a giocare in campionato e nelle Coppe? Lo decideranno i medici”, ci ha detto Luigi De Siervo, ad della Lega di serie A che oggi tiene un’assemblea (lunedì prossimo un’altra). Sono parole, quelle di Malagò e Di Siervo, di buon senso, che “giriamo” allo sloveno Alexsander Ceferin, presidente Uefa grazie ai voti italiani. Lui cerca disperatamente di salvare gli Europei 2020, perché portano tanti soldi nelle casse dell’Uefa, ma non ci riuscirà. Dovrà rassegnarsi e farli slittare, magari al prossimo anno. I presidenti della Lega di A hanno ribadito oggi la loro intenzione di concludere la stagione “nei prossimi mesi, riprendendoli quando le condizioni sanitarie lo permetteranno”. Costituiti anche tavoli di lavoro su varie tematiche, fra cui i rischi per le società e per la stessa Lega. Lunedì altra assemblea. Martedì summit dell’Uefa col mondo del calcio, ci saranno forti pressioni per “sacrificare” gli Europei a vantaggio dei campionati nazionali. Anche le Coppe adesso sono state fermate: si riprenderà quando possibile, forse a metà aprile (e sarebbe già un bel segnale). Poi si giocherà ad oltranza, maggio e giugno, magari con tre partite a settimana, perché i club se la stagione dovesse finire qui salterebbero in aria. In occasione dell’ultimo consiglio federale il presidente della Lega di serie A, Paolo Dal Pino, ha fatto un discorso di alto profilo, elogiato anche da Andrea Agnelli (che a gennaio non lo aveva votato). Tutti, o quasi, i presidenti di A si rendono conto della situazione. Il futuro del calcio, e dello sport, è solo nelle mani dei medici.
Spadafora: “Lega di A ha capito, meglio tardi che mai”“Il calcio è un po’ un mondo a sè, è anche una cosa importantissima ma c’è stato un momento in cui la Lega di Seria A avrebbe dovuto assumere una responsabilità che non ha voluto assumere dicendo che era il governo che doveva farlo. In realtà poi lo abbiamo fatto, ma perché facendolo noi la Lega vede tutelati i propri interessi economici. Meglio tardi che mai. Ora basta con le polemiche, è giusto fermarsi in questo momento”. Lo ha detto il ministro per lo Sport Vincenzo Spadafora ospite a “La vita in diretta”. Dal Pino aveva ricordato a Spadafora quali solo le norme, per fortuna è intervenuto il premier Conte. Toccava al governo fare un decreto, lo avevano chiesto le Federazioni, non solo la Lega.
Giochi di Tokyo con soltanto tifosi giapponesi?Saltate le qualificazioni olimpiche di Mosca, anche il taekwondo è nei guai: il presidente della Federazione italiana, Angelo Cito, spera ancora di portare un paio di atleti ai Giochi di Tokyo, sempre se si faranno. Il Cio ha consentito di spostare le qualificazioni in giugno. In qualche caso (cosa già fatta) si potrebbe conto del ranking: se così fosse il Setterosa di pallanuoto non avrebbe problemi. Il governo giapponese ha rassicurato Trump, i Giochi si faranno spiegano da Tokyo dove non prendono in esame l’ipotesi rinvio. D’altronde c’è ancora un largo margine davanti, a luglio si spera la situazione coronavirus possa essere del tutto risolta. Ma fra le tante ipotesi (estreme) c’è anche quella di consentire di assistere alle gare solo ai tifosi giapponesi, bloccando l’ingresso a tutti gli altri, da ogni parte del mondo. Le porte chiuse d’altronde sarebbero la fine dell’olimpismo, vi immaginate la cerimonia inaugurale senza pubblico?Il Pd studia un sistema di sostegno per gli istruttori sportiviLa crisi terribile coinvolge anche il mondo dello sport: dai club di serie A (ricchi sino ad un certo punto…) sino al mondo dei dilettanti, ora in ginocchio. Ma in grossa difficoltà sono anche gli insegnanti di educazione fisica impegnati nei corsi di minivolley, minibasket, eccetera. La legge 133 consente un pagamento esentasse sino a 10.000 euro all’anno, ma ora tutto questo rischia di saltare. Per questo l’onorevole Patrizia Prestipino (Pd) si sta interessando a quelli che chiama gli “invisibili dello sport” e sta cercando una soluzione con il Mef che possa venire loro incontro. Insomma, un sistema di ammortizzatori sociali per evitare che tanti ragazzi e ragazze, impegnati nello sport di base, perdano una delle poche fonti di guadagno. Il ministro Gualtieri si è dichiarato sensibile a studiare una soluzione comune. Intanto il presidente del Coni, Giovanni Malagò, ha subito risposto all’appello di molti presidenti e ieri ha inviato una lettera alle Federazioni dove, ha spiegato, che si farà “carico delle istanze degli organismi che rappresenta promuovendo ogni forma di sensibilizzazione delle istituzioni competenti affinché adottino misure di sostegno per l’intero comporta sportivo”. Si è mobilitato anche Luca Pancalli, presidente del Cip.
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Assemblea della Lega di A: i club vogliono concludere il campionato (segnale all'Uefa…)
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