Lo scorso 23 luglio Honda ha registrato il marchio Motocompacto. Finora non era mai stato coniato, ma è palesemente simile a quello dello scooter pieghevole apparso all’inizio degli anni ’80, celebre per la caratteristica di sistemarsi perfettamente all’interno del bagagliaio di un’auto: Motocompo.
Motocompo: cos’era
La sigla ufficiale era Honda NCZ 50, ma tutti lo conobbero con il più semplice Motocompo. Si trattava di uno scooter pieghevole, che tramite il ripiegamento di manubrio, sella e pedane all’interno della carrozzeria, si trasformava in una sorta di scatola facilmente sistemabile nel bagagliaio di un’auto. Non una qualsiasi, perché Honda, quando nel 1981 lanciò il mini scooter nel mercato, lo aveva pensato e costruito considerando le dimensioni del bagagliaio delle due utilitarie Honda City e Honda Today.
Flop di mercato
Pesante solamente 42 kg (45 in ordine di marcia), Motocorpo era “spinto” da un monocilindrico 2T da poco più di 2 CV, l’avviamento era a pedale e naturalmente era monomarcia. Più simpatico a vedersi che utile nella pratica quotidiana, Honda Motocorpo non ottenne il successo commerciale sperato (in un mese vendeva meno di 3.000 unità), e nel 1983 la produzione si interruppe.
Ritorno al passo coi tempi: sarà elettrico?
Oggi, si ipotizza possa tornare in una nuova veste al passo coi tempi e con la mobilità contemporanea. Una versione elettrica, magari. E chissà che con la nuova motorizzazione (e il nuovo nome), il piccolo scooter Honda non possa avere più fortuna rispetto a quarant’anni fa.
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