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FCA, le utilitarie Fiat saranno costruite su piattaforma PSA

Il nuovo gruppo Stellantis si sta definendo settimana dopo settimana. Una nuova conferma è appena stata resa nota: le piccole utilitarie di FCA utilizzeranno la piattaforma CMP di PSA. La prima auto che inaugurerà questo nuovo corso è la nuova Fiat Punto elettrica, oltre alle motorizzazioni benzina e diesel, proprio come in passato hanno fatto Peugeot 208 e Opel Corsa.

La fusione permette così ai due gruppi di condividere telai, propulsori, tecnologie di bordo e tutte le varie componentistiche delle vetture. E tra questi appunto non mancano le piattaforme, diventati quasi un cruccio in Fiat che con la CMP risolverà il problema della produzione di nuovi modelli compatti, con la garanzia di avere sia motorizzazioni tradizionali e sia unità full electric.

Come riporta Automotive News Europe, l’utilizzo della CMP per le auto del segmento B è trapelata da un comunicato Fiat inviato ai propri fornitori dove veniva chiesto loro di fermare le attività produttive delle piccole utilitarie “a causa di un cambiamento tecnologico in corso“, poiché non più necessarie visto l’utilizzo dei moduli francesi. 

Dove si produrrà la Fiat Punto?

Con l’avvio del progetto Stellantis inoltre FCA è pronta anche a rinunciare dal 2024 momentaneamente alla produzione delle auto del segmento A per esemplari di dimensioni maggiori a prezzi contenuti ma dai maggiori profitti. Un azzardo, visto che le citycar rappresentano la quota di mercato più significativa, che Manley aveva già anticipato ad ottobre. “In un futuro molto prossimo ci vedrete concentrarci nuovamente su un segmento a più alto volume e con margine più alto e ciò comporterà un allontanamento dal segmento delle piccole“.

E la nuova Punto sarà la portabandiera di una rivoluzione già vista nel 1993. A “litigarsela” saranno due stabilimenti su tutti: quello polacco di Tichy, dove vengono realizzate la Fiat 500 ibrida e termica e la Lancia Ypsilon, e quello di Saragozza in Spagna, dove PSA produce anche la Opel Corsa.

La pista italiana con Mifariori o Melfi sarebbe un romantico ritorno al passato, ma attualmente troppo complesso, vista la necessità di un profondo aggiormanento degli impianti produttivi.

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Fonte: http://www.tuttosport.com/rss/motori


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