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F1, Hamilton: “Il 2020 può essere una svolta per le minoranze”

ROMA – Lewis è da sempre impegnato nel sociale e nella lotta al razzismo. Anche a causa della propria storia personale, il pilota più influente della si è battuto per difendere le minoranze e lo fa ancora dopo la morte di George Floyd che lo ha colpito in modo particolare: “Mi chiedevo perché il 2020 sembrasse così condannato sin dall’inizio, ma sto iniziando a credere che questo possa essere solo l’anno più importante della nostra vita, dove possiamo finalmente iniziare a cambiare l’oppressione sistemica e sociale delle minoranze”, spiega il britannico in un post su Instagram, e prosegue: “Vogliamo solo vivere, avere le stesse possibilità di istruzione e non aver paura di camminare per strada, andare a scuola o entrare in un negozio. Lo meritiamo come chiunque altro. L’uguaglianza è fondamentale per il nostro futuro, non possiamo smettere di combattere questa lotta”.

I ricordi d’infanzia

Quanto accaduto in questi giorni ha riportato alla mente del pilota sei volte campione del mondo della Mercedes alcuni episodi legati alla sua infanzia e a quanto sia stato importante per lui aggrapparsi alla figura paterna: “Ho parlato così poco delle mie esperienze personali perché mi è stato insegnato a tenerle dentro, a non mostrare debolezza e sfogarmi in pista. Sono stato vittima di bullismo, picchiato e l’unico modo per combattere questo era imparare a difendermi, quindi ho praticato karate. Gli effetti psicologici negativi non possono essere misurati. Questo è il motivo per cui guido in questo modo. Grazie a Dio avevo mio padre, una forte figura nera a cui potevo guardare e che sarebbe rimasta al mio fianco”.


Fonte: http://www.tuttosport.com/rss/formula-1


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