ROMA – C’è la possibilità di vedere l’esordio di Formula 1 ma a porte chiuse. Se così fosse, però, il danno economico sarà molto grande per i circuiti. Ed a tal proposito servirà rinegoziare gli accordi tra le varie piste e Liberty Media. Lo ha affermato il direttore generale del circuito di Montmelò, Joan Fontseré: “Liberty Media è consapevole che se le gare devono svolgersi senza pubblico i contratti con i promotori di eventi dovranno essere in qualche modo rinegoziati. Sono consapevoli che questa è una situazione eccezionale. Se vogliono continuare alcune gare a causa dei diritti televisivi, a causa delle squadre… sanno che il nostro contributo economico sarà ridotto, si rendono conto che quest’anno sarà così. Gli organizzatori del Gran Premio di Spagna in questo momento – ha fatto sapere Fontseré – non stanno nemmeno prendendo in considerazione una gara con il pubblico a Barcellona. E ha aggiunto che non saranno solo le vendite di biglietti a subire le conseguenze se l’evento dovesse continuare con stand vuoti e senza le aree ospitalità. Quando il governo catalano investe in F1 – aggiunge Fontsere -, non è solo per i biglietti che vendiamo, è anche per l’impatto finanziario che l’evento ha nel paese, in Catalogna. L’impatto economico per il Paese sarà molto ridotto. Non significano ad esempio entrate per i taxi e per gli hotel. C’è da cambiare completamente l’accordo tra le due parti”, ha aggiunto. Fontseré ha dichiarato di aver ricevuto un paio di telefonate dal Ceo della F1, Chase Carey, per discutere delle possibili soluzioni per il GP di Spagna.
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F1 a porte chiuse, Gp Spagna: “Ok ma rinegoziare gli accordi con Liberty”
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