I dettagli della cosiddetta , quella in cui dovremo imparare a convivere con il COVID-19 tentando di far ripartire l’economia del Paese, sono stati resi noti ai cittadini italiani. I punti del piano sono stati forniti dal premier Giuseppe Conte nella sua ormai consueta conferenza stampa. Ecco i punti emanati dal Governo che interessano il settore auto.
Spostamenti e autocertificazione
Le regole sugli spostamenti, sia a piedi che su un veicolo, rimangono invariate rispetto alla Fase 1. Si potrà quindi uscire solamente per comprovati motivi di lavoro, salute e necessità come acquistare cibo e farmaci. L’unica novità riguarda un nuovo punto inserito, quello di recarsi in visita ai propri parenti. Tutte queste operazioni continueranno a richiedere l’utilizzo dell’autocertificazione che, almeno fino al 18 maggio, sarà ancora obbligatoria.
Spostamenti che si intendono all’interno della regione di residenza: muoversi verso un’altra regione rimane dunque vietato, ad eccezione delle ormai note motivazioni di cui sopra. Inoltre, tutte le persone che al momento dell’inizio della quarantena sono rimaste bloccate nel luogo di studio o lavoro, sono autorizzate a rientrare al proprio domicilio o residenza.
Naturalmente, rimane l’obbligo di distanziamento sociale di almeno un metro, mentre all’interno dei mezzi pubblici sarà reso obbligatorio l’uso delle mascherine.
Un nuovo inizio per industria e concessionarie
Dal 4 maggio assisteremo inoltre a una prima, ma importante, riapertura delle fabbriche, comprese quelle automobilistiche, e delle concessionarie. Ovviamente nel rispetto massimo delle norme di sicurezza.
Nello specifico, il decreto prevede che nelle Fase 2 riaprano le industrie manufatturiere (e il settore auto rientra tra queste) e il cosiddetto “commercio all’ingrosso e dettaglio”, macrocategoria che include al suo interno anche le concessionarie, data la presenza della voce “riparazione di autoveicoli e motocicli”.
Si tratta solamente di un inizio, ma l’Italia a quattro ruote è pronta a ripartire.