Preoccupazione da parte di David Lappartient, presidente dell’UCI, per l’emergenza coronavirus: “La situazione attuale in Italia è seria, il Giro è a rischio cancellazione. Il Tour parte due mesi più tardi, speriamo di aver già raggiunto il picco. In caso di stop, sarebbe un disastro per il ciclismo”
“Cancellare Giro d’Italia e Tour de France a causa del coronavirus sarebbe un disastro per il nostro sport”. Parola di David Lappartient, presidente dell’UCI, in un’intervista alla Reuters. Il ciclismo è già stato fortemente colpito in queste settimane, con la cancellazione di Milano-Sanremo, Strade Bianche e Tirreno-Adriatico. Lo stop imposto allo sport in Italia fino al prossimo 3 aprile tramite il Decreto del Premier Conte non lascia tranquillo il numero 1 dell’UCI in vista della Corsa Rosa, la cui partenza è fissata per il 9 maggio a Budapest: “La speranza è che le gare possano svolgersi regolarmente – ha detto Lappartient -. A causa della situazione attuale in Italia, siamo più preoccupati per il Giro. Le disposizioni del Governo italiano durano fino al 3 aprile, ma non sappiamo cosa succederà dopo. C’è il potenziale rischio che il Giro venga cancellato“. La Corsa Rosa si è sempre disputata dal 1909 ad oggi, tranne per le interruzioni dovute alle due Guerre Mondiali (1915-18 e 1941-45). Leggermente più ottimismo, invece, per quanto riguarda il Tour: “I due mesi che separano la Grande Boucle dal Giro potrebbero aiutare – ha spiegato Lappartient -. Magari il caldo indebolirà il virus e il picco potrebbe già essere superato”. Il Tour de France si corre ininterrottamente dal 1947.