ROMA – “Entro lunedì vi faremo avere il piano collettivo per gli stipendi”. Il presidente e l’ad della Lega Serie A, Paolo Dal Pino e Luigi De Siervo, hanno spiegato il progetto al presidente dell’Aic, Damiano Tommasi in un colloquio in conference call. l piano prevederebbe una sospensione degli stipendi per i calciatori di Serie A, una misura transitoria per gestire in maniera coordinata e condivisa la situazione in attesa di capire quando si ricomincerà a giocare.
Nel caso la stagione dovesse finire qui, la Lega maggiore avrebbe intenzione di tagliare gli stipendi per un massimo del 30 per cento (per Ronaldo vorrebbe dire 9 milioni) ma dovrebbero essere studiare fasce di interventi (non tutti d’altronde guadagnano come Ronaldo…) e ci vorrebbe un intervento del governo così come per la Cig, cassa integrazione guadagni che riguarderebbe un nutrito numero di calciatori della serie B e soprattutto della serie C. Il sindacato calciatori è comunque contrario alla proposta e pare anche anche alla Cig.
“Il taglio degli stipendi ai calciatori? La difficoltà di far fronte a determinati impegni è evidente, talmente chiara che nessuno può far finta di non guardarla, di non porsi il tema del costo del lavoro. Lo faremo senza mortificare nessuno, lo dobbiamo fare ricorrendo a soluzioni e ipotesi di sospensione e riduzione. È un tema che si sta già affrontando”. Così il presidente della Figc, Gabriele Gravina. “Ci sono stati già incontri con leghe e associazioni di categoria. Ci sono proposte in atto. Si sta cercando di trovare una sintesi tra le diverse posizioni. Non possiamo far finta che il calcio non stia subendo gli stessi danni economici degli altri comparti dell’industria italiana: molti presidenti di club sono anche imprenditori, subiscono le problematiche del Paese che vengono trasferite nel mondo del calcio”.
“L’obiettivo primario è riprendere la stagione, abbiamo tracciato uno scenario che prevede la ripresa dei campionati perché credo che sia la scelta più giusta. La priorità è finire i campionati, ma non oltre il 30 luglio”, ha aggiunto. “Stiamo lavorando anche su ipotesi alternative per dare risposte concrete alle nostre società e ai nostri tifosi”. Quanto alle date, “oggi possiamo elaborare qualunque scenario che poi potrebbe essere smentito dai fatti, ma abbiamo la certezza di cercare in tutti i modi di salvare il campionato attuale e senza compromettere il prossimo”, e nel caso non si potesse riprendere “il consiglio federale ha potere decisionale e lo eserciterà nella maniera più equilibrata senza sottovalutare rischi di contenziosi che il calcio italiano non può permettersi. Stiamo studiando diverse ipotesi ma non ce ne è una migliore di un’altra”.
La Figc sta pensando a come salvare tutto il sistema calcio, non solo i professionisti. “Se crolla la base crolla tutto il sistema calcio -dice il presidente -. Io mi preoccupo di tutto il calcio senza occhi di riguardo. Il fondo salva calcio di cui ho parlato terrà conto di tutte le esigenze”.