Mauro Vegni, direttore del Giro d’Italia, ha potuto incassare la conferma non scontata delle tre settimane di gara (3-25 ottobre) a scapito, però, della sovrapposizione della Corsa rosa con Liegi, Fiandre, Roubaix e Vuelta.
“Se tutte queste sovrapposizioni non ci fossero state sarebbe stato meglio. Fermo restando il Giro in quelle date, le migliori possibili per noi, abbiamo provato a proporre tanti esempi di calendario alternativo, ma ogni tanto nasceva un problema legato ai diversi governi nazionali. A un certo punto è sembrato che si potessero fare delle cose che poi non si sono potute fare”.
Dunque il Giro, col Tour dal 29 agosto al 20 settembre, non aveva alternative alle date 3-25 ottobre.
“No, per le sue dimensioni, le sue tre settimane, che non abbiamo voluto assolutamente toccare. La Vuelta per forza doveva sovrapporsi, era nella logica delle cose. Sarebbe stato meglio non avere la Roubaix il 25, la cosa che mi dà più fastidio in fondo è quella”.
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