LANCIANO – Dopo Simon Yates, altri due corridori presenti al Giro d’Italia sono risultati positivi al coronavirus. Uno appartiene all’alta classifica: si tratta dell’olandese Steven Kruijswijk. L’altro invece è un cacciatore di tappe: si tratta dell’australiano Michael Matthews. A comunicarlo sono gli organizzatori dopo che fra domenica e lunedì le squadre (corridori e staff) sono state sottoposte ai test, in conformità con il protocollo sanitario sviluppato in accordo con l’Uci e in linea con le misure di contenimento dettate dal Ministero della Salute. Due intere squadre, la Mitchelton-Scott e la Jumbo-Visma, non hanno preso il via.
“E’ una grande delusione ricevere questa notizia – commenta Kruijswijk – in squadra adottiamo tutte le misure di prevenzione. E’ un peccato dover lasciare il giro in questo modo”. I due team erano insieme in hotel, a Vasto Marina, nel giorno di riposo. Il direttore di corsa Mauro Vegni ha comunque rassicurato sulla prosecuzione del Giro: “Il nostro impegno prioritario è quello di sensibilizzare il pubblico e l’intera carovana ad assumere i comportamenti corretti. I componenti della bolla non devono ricevere amici e ospiti nei loro alberghi. La volontà è arrivare a Milano a tutti i costi, ma con tutti i se e i ma di carattere sanitario che abbiamo. Di certo c’è solo la morte. Con la Mitchelton abbiamo deciso comunemente per il loro ritiro. I protocolli funzionano: più test fai e più positivi trovi. Il numero di positivi è relativamente basso. Stiamo perdendo pezzi importanti, è vero. Possibilità che salti il Giro? Al momento zero. Lunedì prossimo altri test, nel frattempo stiamo continuando a testare i team che hanno avuto positività. Dopodomani ritesteremo di nuovo tutte le squadre”.
In tutto sono stati effettuati 571 test e “due corridori, uno del Team Sunweb e uno del Team Jumbo-Visma, sono risultati positivi”. Si legge nel comunicato. A loro si aggiungono anche “sei membri dello staff, quattro della Mitchelton-Scott (la squadra di Yates, ndr), uno del Team Ag2r-La Mondiale e uno del Team Ineos Grenadiers”. Tutti gli otto positivi “sono stati affidati ai medici delle rispettive squadre che ne hanno disposto le misure di isolamento”. Un duro colpo soprattutto per la Mitchelton-Scott, che ha deciso di ritirarsi in blocco dal Giro. “Purtroppo” ha dichiarato Brent Copeland, dg del team australiano “lunedì sera abbiamo ricevuto la notizia di risultati positivi al COVID-19 per i membri del nostro staff dopo il nostro terzo ciclo di test in tre giorni. Come responsabilità sociale nei confronti dei nostri corridori e del nostro staff, del gruppo e dell’organizzazione della gara abbiamo preso la decisione di ritirarci dal Giro d’Italia. Per fortuna le persone colpite rimangono asintomatiche o con sintomi lievi, ma la salute di tutti i nostri atleti e del personale è la priorità principale e ora siamo concentrati sul trasportarli in sicurezza nelle aree in cui sono più a loro agio per condurre un periodo di quaranten. Auguriamo alla RCS e al resto del gruppo di concludere con successo l’edizione di quest’anno del Giro d’Italia e non vediamo l’ora di tornare nel 2021”. La Mitchelton non era obbligata a ritirarsi: al Giro non c’è la regola dei “due positivi e a casa” che vigeva invece durante il Tour de France e sarà applicata anche alla Vuelta, al via da Irun martedì prossimo.
“Non credo che ci sia la possibilità che salti il Giro d’Italia: la situazione è sotto controllo, è giusto continuare con un forte e alto livello di attenzione”, spiega il presidente della Federciclismo, Renato Di Rocco. “Il senso di responsabilità nel ciclismo e nello sport è alto, in questo momento sono a Fiorenzuola, dove si corrono gli Europei under 23 e juniores di pista: questa notte un ragazzo è risultato positivo e ho fermato la squadra. Spero che le altre nazioni possano procedere”.