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Ciclismo, Bernal: “Non mi sto più allenando, meglio rimandare il Tour”

ROMA – Egan Bernal, il più giovane vincitore del Tour de France degli ultimi cento anni, ha poggiato i piedi a terra. Il colombiano, sul gradino più alto del podio nell’ultima Grande Boucle, ha smesso di allenarsi da quando è rientrato in Colombia dopo la rinuncia della Ineos alla Parigi-Nizza, ultima corsa prima dello stop generale per il diffondersi del Coronavirus. Col Tour de France in forte dubbio a causa della pandemia, il colombiano ha deciso di staccare la spina e smettere anche con i rulli. “Non mi sto allenando né fisicamente né mentalmente, insieme all’allenatore abbiamo deciso che adesso sarebbe meglio riposare”.“Meglio rinviare il Tour”“Questa fermata forzata sta colpendo tutti noi – spiega Bernal -, anche per il Tour de France se venisse confermato a luglio, perché tutti arriveranno alla corsa non al meglio della forma. E tutti con una condizione differente a seconda di quanto si sono potuti allenare prima dei vari lockdown”. Quanto al Tour de France il colombiano non ha dubbi: “Sarebbe meglio rimandarlo. Non so come potrebbe essere un Tour a porte chiuse. Al momento, però, sono solo speculazioni, ho smesso di allenarmi, perché non voglio impazzire pensando a qualcosa che non è nemmeno sicuro”.La scomparsa del ds Portal“Se dovessero saltare Giro, Tour e Vuelta la situazione sarebbe molto grave – ammette Bernal -. Dipenderà tutto da come si evolverà il virus. L’unica cosa certa è che il mondo deve andare avanti. Tutto questo non può bloccare il mondo, né la vita in generale”. Bernal, infine, parla di  Nicolas Portal, il ds della Ineos scomparso da poco. “Professionalmente era il numero uno dei direttori, ci mancherà molto. Personalmente, ancora non ci credo. Quando le corse ricominceranno si sentirà tantissimo la sua assenza”.


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