ROMA – “Voglio tornare a competere con i più forti e a emozionare chi mi segue”. Reduce da due annate complicati, Fabio Aru è pronto a rimettersi in gioco e lasciare il periodo buio alle spalle.“Ci si è dimenticati di quello che ho fatto”Ospite di Sky Sport 24, il 29enne sardo si toglie un sassolino dalla scarpa: “Alla fine quello che balza all’occhio sono le mie ultime due stagioni negative sia come risultati che problemi fisici. Ci si è un po’ dimenticati di quello che ho fatto e anche la gente da casa aspetta qualche impresa e qualche buona cosa in salita. Ho superato tantissimi problemi, ci sono voluti tempo e mesi, ma a febbraio quest’anno mi sentivo un altro”. Tra i ricordi più belli il trionfo alla Vuelta 2015: “E’ stata una bellissima emozione che non ho realizzato subito, ma nel corso degli anni. Le vittorie le apprezzi dopo, ma sicuramente sono cresciuto tanto e adesso sono pronto a dimostrare nuovamente ciò che valgo”.“Calendario compresso, o giro o tour”Il coronavirus ha stravolto tutta l’agenda mondiale. Si ripartirà i primi di agosto con tanti appuntamenti vicini. Per Aru, come per tutti, è tempo di scelte: “Ci sarà un calendario compresso – ha ammesso il ciclista della Uae Emirates – spero vivamente, per tutto l’ambiente del ciclismo e per il nostro sport, che si riesca a ripartire. Avevo il Tour nel mio programma e i Giochi. Sarà difficile fare due grandi giri insieme, forse Tour e Vuelta perché c’è un mese di differenza, ma se vai in Francia non riuscirai sicuramente ad essere al Giro. Dobbiamo fare il punto con la squadra, dividendo i ciclisti per le varie competizioni”. Nel frattempo Aru si è tenuto in forma anche con Vincenzo Nibali: “Da un mese a questa parte giro con Ulissi, Nibali e Bettiol. E’ un grosso stimolo per me e so che io lo sono per lui. Ogni tanto simuliamo qualche gara in salita, ci vuole un po’ di competizione anche al di fuori delle gare. Ieri ad esempio ha vinto Nibali, sono arrivato secondo. Io lo rispetto immensamente, lui va davvero forte”.Nibali: “Basta fare terrorismo”A proposito dello Squalo, il ciclista messinese si augura, da Lugano, che non ci siano più rinvii: “E’ giusto prendere precauzioni per gli eventi sportivi, ma la ripartenza ci deve essere, bene o male tutti gli stati stanno ripartendo, qui in Svizzera oggi ho visto bar aperti. Non bisogna fare terrorismo su tutto”. A proposito del Giro, l’auspicio è che non si corra a porte chiuse: “Corse come il Giro ti permettono di seguirle anche sulla strada a distanza, se togli il pubblico in questi momenti il ciclismo soffre tanto. Il pubblico nostro è sempre stato bravo, pacato, eccetto alcune situazioni. Una ripartenza con il pubblico a debita distanza che rispetti lo sport, credo si possa fare”. Definito il grande obiettivo stagionale (“dopo il rinvio dei Giochi punto a diventare campione del mondo”), Nibali fa pre-tattica in vista dell’imminente stagione: “Un nome per quest’anno? Egan Bernal, ha fatto vedere quanto è forte”.
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Ciclismo, Aru: ''Lotterò di nuovo con i migliori”. Nibali: “Cautela, ma bisogna ripartire”'
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