La battuta d’arresto casalinga col fanalino di coda Virtus Cassino è costata caro ai Lions Bisceglie. I nerazzurri, vincendo, avrebbero allungato la striscia positiva a sette incontri e consolidato il quarto posto in classifica nel gruppo D della Serie B Old Wild West, portando a quattro punti il margine di vantaggio rispetto a Nardò. E invece hanno ceduto in modo inopinato, non certo per una differenza in graduatoria che peraltro non rende giustizia all’attuale composizione dell’organico degli avversari: la squadra di casa ha offerto una prova molto al di sotto delle aspettative, in attacco e specialmente in difesa.
Il team di coach Alessandro Fantozzi (ex di turno) ha approcciato meglio il match e imposto i suoi ritmi, più compassati. Bisceglie, già sotto di 9 nella fase centrale del primo quarto (11-20), ha messo la testa avanti nel corso della seconda frazione (29-25): un fuoco di paglia, perché gli ospiti hanno tenuto i nervi saldi e continuato a giocare la loro pallacanestro, complice un’imperdonabile leggerezza con cui i nerazzurri hanno interpretato il piano partita sotto il profilo difensivo.
La sfuriata di inizio terzo quarto (break di 7-0 per il 44-42) ha solo illuso il generoso e appassionato pubblico del PalaDolmen. L’incuria nella copertura dell’area colorata ha lasciato spazi a Cassino, che ha messo le mani sulla partita con un perentorio parziale di 18-4 (da 47-50 a 51-68). Insufficiente lo sforzo compiuto per riaprire i conti nella quarta frazione: i Lions sono riusciti a risalire sul -5 (68-73) al 35°, per poi disunirsi e innervosirsi e ripiombare sul -17 nel giro di un minuto. L’ultimo colpo di reni ha prodotto il -4 (89-93) a sette secondi dalla conclusione. Troppo tardi per evitare una sconfitta sulla quale occorrerà riflettere e fare autocritica.