ROMA – Romeo Sacchetti apre alla possibilità di un roster di soli italiani per Cremona. Il tecnico della pallacanestro, in un’intervista a Sky Sport 24, sull’idea lanciata da Vacirca ha dichiarato: “Ci piacerebbe, sappiamo che non possimo permetterci Michele Vitali o mio figlio Brian, non abbiamo queste possibilità, ma ci sono giocatori che hanno qualcosa in più da esprimere e potremmo offrire loro la chance di stare in campo“. Sacchetti, che si divide tra la Vanoli Cremona e la Nazionale italiana, ha raccontato le sue sensazioni sul doppio ruolo: “La Nazionale non mi ha tolto niente, la preparazione alla qualificazione ai Mondiali ha dato sprint anche alla Vanoli, ho trasmesso quell’entusiasmo anche alla mia squadra di club“. Poi ha svelato qualche screzio che ha avuto in spogliatoio: “Mi sono scontrato con qualche giocatore, a un paio avrei voluto mettere le mani addosso. Ma uno deve esprimere quello che sente davanti a certi tipi di giocatori. Meglio avere uno scontro che tenersi dentro qualcosa“.
Il figlio Brian: “Papà potrebbe essere d’ispirazione per me”
In collegamento anche il figlio di Romeo Sacchetti, Brian, che attualmente gioca a Brescia. Il coach della Nazionale di lui ha detto: “Ho cercato sempre di fargli togliere l’etichetta del ‘figlio di Meo’ e tutto quello che si è guadagnato, se l’è guadagnato da sè. L’esclusione dai convocati per il Mondiale? Non ho mai cercato di fare di mio figlio un privilegiato“. Tempestiva è arrivata la risposta di Brian Sacchetti, che si è così espresso sulla mancata convocazione per il Mondiale: “La delusione c’è stata ma sapevo che nel mio ruolo c’erano giocatori di livello altissimo. Come lo chiamo quando lavoriamo insieme? L’ho sempre chiamato papà“. Sacchetti junior non ha neanche escluso la possibilità di seguire le orme del padre: “Abituato a vivere la pallacanestro così intensamente, penso che in futuro rimarrò nell’ambiente, non so ancora in che modo ma sarà difficile allontanarsi totalmente. E se facessi l’allenatore, papà sarebbe d’ispirazione“.