Si chiama RIS, Referee Intercom System. Il nome è stato scelto dagli stessi arbitri designati per la Coppa Italia di Pesaro ed è stata la novità tecnologica della Zurich Connect Final Eight di Coppa Italia della scorsa settimana.
Per la prima volta in Italia, come già capita nei campionati di calcio, gli arbitri delle 7 gare della Coppa Italia hanno indossato un sistema di audio comunicazione che gli ha permesso di essere in contatto costante durante le gare fra di loro, senza dover aspettare i cosiddetti tempi morti delle partite, cioè le interruzioni di gioco.
“Il resoconto alla fine della Coppa Italia è decisamente positivo. E’ uno strumento che si è rivelato utile, soprattutto se usato in modo corretto, se, cioè, le comunicazioni che gli arbitri fanno attraverso il RIS sono telegrafiche e chiare. Imparando ad usare al meglio, la maggiore comunicazione influirà ancor più positivamente sul lavoro di squadra che svolgono gli arbitri -afferma Stefano Tedeschi, presidente del Comitato Italiano Arbitri che aggiunge- Inoltre è uno strumento che può rivelarsi utile nel lavoro di squadra fra gli arbitri stessi, per i consigli che possono ricevere gli arbitri più giovani dai colleghi più esperti direttamente durante la partita, ma anche l’occasione per prevenire possibili errori grazie alla collaborazione del collega che può aver beneficiato di una visuale migliore nonostante fosse un episodio avvenuto in una zona non di sua diretta competenza.
La FIBA, la Federazione Internazionale, ha seguito con attenzione l’esperimento del Comitato Italiano Arbitri che a breve gli invierà una relazione dettagliata con tutte le proprie considerazioni in merito. L’obiettivo è l’utilizzo del RIS a partire dal prossimo campionato di Serie A, dopo un’ampia e significativa serie di test: “E’ un’esperienza positiva, a cui abbiamo dato vita grazie alla disponibilità del presidente Petrucci, che necessità l’approfondimento di alcune questioni tecniche – spiega il presidente Tedeschi – Intanto perché ogni arbitro ha un proprio modo di stare in campo e con il RIS deve imparare a farlo in una maniera che lo porti ad utilizzare in tempo reale le informazioni che gli vengono dati attraverso il RIS.
Poi, anche se dal punto di vista della trasportabilità il sistema non ha creato nessun problema, con la perfetta ergonomia degli auricolari, è anche vero che il microfono è necessariamente sempre acceso e ci sono dei ritorni in cuffia che alla lunga possono creare problemi di concentrazione. Abbiamo parlato con i produttori per avere microfoni che evitino per quanto possibile i rumori ambientali e trasmettano solo la voce degli arbitri. Per cui, risolti i problemi tecnici, vorremmo utilizzarlo nelle gare di pre-campionato affinché tutti gli arbitri possano provarlo più volte ed arrivare alla prima partita come se fosse già nella normalità utizzare il Referee Intercom System durante la gara. Se ciò non fosse possibile, attenderemo finché non avremo raggiunto questo standard.”