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Pallacanestro Orzinuovi – Intervista a Coach Fabio Corbani

Coach Fabio Corbani

Coach Fabio Corbani

Continua la carrellata di interviste ai coach della Seria A2…oggi andiamo ad Orzinuovi per incontrare coach Fabio Corbani, grande esperto della categoria con un passato importante nelle giovanili.

Dal 1991 al 1997 ha diretto il settore giovanile dell’Olimpia Milano, squadra della quale è stato assistente allenatore dal 1997 al 1999. Nei quattro anni successivi ha allenato a Casalpusterlengo. Dal gennaio 2004 al dicembre 2005] ha guidato gli Aironi Novara. Nella stagione 2009-10 è stato vice allenatore della Treviso.

Ha guidato la Nazionale under 20 agli Europei di categoria di Bilbao nel 2011. Nell’estate dello stesso anno è stato ingaggiato dall’U.C. Piacentina in Legadue. Dopo essere stato per 2 anni allenatore della Pallacanestro Biella, l’11 giugno 2015 diventa il nuovo head coach della Pallacanestro Cantù dove allenerà per la prima volta in Serie A.

Ha vinto quattro scudetti under 18 (due con l’Olimpia Milano e due con Benetton Treviso) e una coppa Italia di Legadue con Biella tutti da head coach.

Miglior attacco della Legadue degli ultimi 6 anni con la Virtus Roma

Da assistente un oro ed un argento con la nazionale under 20 e una Copa Italia con la Benetton Treviso

Nel luglio 2018 diventa ufficialmente il nuovo head coach della società neopromossa in Serie A2 l’EBK Roma,] venendo successivamente sollevato dall’incarico il 28 gennaio 2019.

Il 21 novembre dello stesso anno, diventa il nuovo coach della Pallacanestro Orzinuovi, subentrando a stagione in corso a Stefano Salieri.

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Con lo stop dei campionati si è decretata la fine della stagione in attesa delle decisioni riguardo i piazzamenti, è d’accordo con la decisione presa?

È una decisione che hanno preso anche in seguito alle indicazioni degli organi competenti al di là delle nostre conoscenze e capacità di giudizio.Ci sono problemi talmente grandi che non è nostro compito e non abbiamo neanche le capacità di analizzarli; se hanno preso questa decisione avranno avuto i loro buoni motivi.Siamo andati avanti allenandoci fino a quando ci è stato concesso, ma in accordo con il nostro club non abbiamo giocato partite amichevoli a porte chiuse.Siamo veramente arrivati al limite, non è una situazione che riguarda solo l’Italia, ma tutto il mondo e speriamo che abbiano preso la giusta decisione.

Tantissima esperienza nei settori giovanili, quali consigli si sente di dare ai giovani alle prese con questo stop forzato?

Dire che si devono allenare è dire una cosa sciocca e complessa; dovrebbero avere lo spazio e gli strumenti per poter mantenere la giusta forma, non tutti sono fortunati ad avere una palestra, un canestro, è chiaro che chi può fare del lavoro fisico nel rispetto delle regole è sicuramente avvantaggiato e non potrà che essere una cosa positiva. Alla ripresa dei campionati saremo nelle condizioni di avere tanti atleti inattivi da quasi 6 mesi, senza aver avuto le strutture adeguati e gli allenatori per potersi allenare nel migliore dei modi. Speriamo di no, ma è un rischio reale anche considerando lo “stress” che l’attività agonistica comporta.

Qual è la sua ricetta (se ne ha una…) per il futuro della pallacanestro, si parla di semi-professionismo….        

È giusto focalizzare l’attenzione sulle squadre seniores, perché tutto il movimento giovanile è tenuta in piedi dalle squadre di cui parlavo prima; in Italia l’attività motoria è spinta e realizzata dai club privati, proprio per  questo motivo è importante che l’attività seniores rimanga in vita per poter continuare a sostenere i progetti che partono dai bambini più piccoli a salire.Non riguarda solo la pallacanestro, ma un po’ tutti gli sport.

I club privati vivono di sponsorizzazioni e qualche volta di presidenti generosi e appassionati che mettono del denaro direttamente nelle casse delle società. Una delle chiavi sarà mettere nelle condizioni gli sponsor affinché si sentano invogliati ad investire magari defiscalizzando gli importi previsti.Questo, non tanto per arricchire giocatori professionisti, ma proprio per tenere in piedi l’intero sistema sport.

Questa è la mia speranza perché, alla ripresa, ci saranno tantissime realtà in difficoltà e le sole rette di iscrizione non permetteranno la copertura dei costi di gestione con il rischio che molti bambini rimangano senza la possibilità di poter fare attività motoria e coltivare nuove passioni

È subentrato a Novembre, l’Agribertocchi Orzinuovi ultima in classifica del girone Est, cosa non ha funzionato e se può dirci come state riorganizzando la nuova stagione.

Eravamo in un momento molto positivo, nonostante l’ultimo posto in classifica, avevamo 2 partite in meno di regular season rispetto agli altri; avevamo cominciato a vincere anche con un discreto ritmo anche contro roster importanti come Forlì (in trasferta), Mantova e Piacenza (in casa).È stato invertito il trend, modificando anche in maniera importante la “struttura squadra” grazie soprattutto all’intesa con il club e l’esperienza accumulata in questa categoria. Abbiamo convenuto che la squadra non fosse fisicamente strutturata per la categoria ed erano evidenti i limiti sotto canestro. Abbiamo inserito Carenza, reintegrato Varaschin (un lungo giovane out per infortunio) e con la presenza di Galmarini e Mekowulu il pacchetto lunghi è diventato più adatto.

Inoltre la squadra aveva difficoltà in fase realizzativa, poca pericolosità offensiva che ci ha portato a cercare di mettere nelle condizioni di far bene Anthony Miles diventato il nostro top scorer. La squadra è totalmente cambiata, abbiamo lavorato in palestra sui concetti di intensità e aggressività agonistiche che sono le caratteristiche tipiche che ricerco sempre nelle mie squadre, questo ci ha permesso di modificare, in positivo, la media punti a partita. Maggior pericolosità offensiva e fisicità sotto canestro le nuove vie per risultati positivi, le statistiche ci hanno premiato e siamo arrivati tra i migliori roster di tutta la categoria per i rimbalzi e sai bene quanto questo sia importante nella pallacanestro di oggi.Lo stop è arrivato nel momento in cui la squadra rispondeva bene, era molto piacevole da allenare, da vedere ed era, come dicevo prima, tornata ad essere competitiva e che ci ha fatto togliere delle belle soddisfazioni.

Vogliamo essere positivi nel miglioramento della situazione sanitaria in attesa delle risposte farmacologiche che sembrano poter arrivare in tempi decisamente più brevi e stiamo pensando alla ripartenza grazie anche al nostro presidente, alla sua voglia di non mollare mai e al suo entusiasmo.

Siamo positivi anche per il termine dei lavori del nostro palazzetto, ci sono stati molti problemi durante l’iter di ampliamento, ma contiamo di concludere il progetto affinché i nostri tifosi possano tornare a seguirci anche durante gli allenamenti con la passione di tutta la città. Orzinuovi è una cittadina bellissima e tutti sono appassionati, la comunità si riconosce fortemente nella squadra dando il loro grande supporto e grande empatia.

Orzinuovi è in una delle zone più colpite dal virus, quale messaggio vuole inviare ai tifosi?

Purtroppo sono decedute molte persone, questo virus ha colpito in maniera incredibile queste zone e soprattutto le persone anziane che sappiamo bene quanto siano importanti. Personalmente ho imparato e continuo ad imparare molte cose dalle vecchie generazioni, nella vita quotidiana, nel lavoro e nel tempo libero. Si impara ad ascoltare i loro silenzi, la loro manualità, le tradizioni e i giochi; tutte queste cose le stiamo perdendo in pochissimo tempo.

Il mio messaggio ad Orzinuovi è quello che, nel nostro piccolo, cercheremo di far tornare il sorriso e la gioia, nonostante le cicatrici che ci porteremo addosso per tantissimo tempo nel ricordo di chi non c’è più.

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