Ci sono infortuni terribili come la rottura di un tendine d’Achille, e tanti se ne sono rotti in tutti gli sport. Ma quello che rende leggendaria una rottura piuttosto che le altre è l’atteggiamento di chi subisce il colpo, la sua reazione. E non abbandonare il campo per tirare i due liberi appena guadagnati prima di accomardasi in panchina e farsi portare sul tavolo operatorio è il fatto che rende leggendario Kobe Bryant.
Il 12 aprile 2013, in una partita contro i Golden State Warriors, è quello che fece il Mamba. A due mesi e mezzo dalla sua scomparsa in un incidente in elicottero, a una manciata di giorni dalla sua elezione nella Hall of Fame di Springfield, possiamo ricordare solo questo, e solo così il suo tendine sinistro. Nel gennaio 2016 toccherà anche al destro (qui) in una partita contro gli Utah Jazz, e Kobe sarà capace di tornare in campo una terza volta.
Mamba Mentality #OTD seven years ago, Kobe hit two free throws on a torn Achilles. pic.twitter.com/tceYkGzyM9
— NBA TV (@NBATV) April 12, 2020