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NBA – Ricordi di Tom Bialaszewski nei suoi anni ai Lakers con Kobe Bryant

NBA - Ricordi di Tom Bialaszewski nei suoi anni ai Lakers con Kobe Bryant

L’attuale vice allenatore dell’Olimpia Milano ed ex vice allenatore dei Los Angeles Lakers ai tempi di Kobe Bryant, Tom Bialaszewski , ha condiviso alcuni dei suoi ricordi sul Black Mamba morto lo scorso gennaio a Los Angeles, in California. Domani saranno due mesi del tragico incidente in elicottero in cui l’ex giocatore, sua figlia Gianna e altre sette persone che viaggiavano con loro per una partita di basket hanno perso la vita.

Sul podcast del giornalista ESPN Adrian Wojnarowski , Bialaszewski, ha persino rivelato alcuni dei suoi segreti come partner e giocatore. “Quello che non voleva affatto erano i ragazzi sottomessi intorno a lui. Voleva persone che avevano convinzioni e pensieri propri, che avevano un’opinione e non gli baciavano il culo in modo che potessero esprimersi.”

Il coach americano, che si trova a Milano chiuso in casa come tutti, ha confessato che ciò che lo ha sorpreso di più di Kobe Bryant è stata la sua leggendaria routine di allenamento, alla quale non aveva creduto prima di arrivare a Los Angeles e vederlo con i suoi occhi: “È stato ciò che mi ha colpito di più quando sono arrivato. Pensavo che l’allenamento alle 6 del mattino e tutte quelle cose che avevi letto su di lui fossero invenzioni della stampa per aumentare la sua figura. Ma non era vero. Si aspettava che tutti lavorassero tanto quanto lui, e non c’è niente di sbagliato in questo.”

Bialaszewski ha ricordato anche la notte in cui la magia di Kobe ha iniziato a svanire sul parquet, la notte in cui Bryant ruppe il tallone di Achille proprio mentre la squadra stava iniziando a entrare in modalità playoff. “Ricordo di aver sentito Gary Vitti (il leggendario preparatore atletico dei Lakers la cui famiglia ha origini laziali, ndr) chiedere se fosse il tallone di Achille. E ho pensato che fosse terribile, che sarebbe stato terribile … Quando sei arrivato negli spogliatoi dopo la partita e l’hai visto minimizzare l’infortunio con le sue ragazze e sua moglie intorno a lui, probabilmente non sapeva se la sua carriera fosse finita lì. Era la prima volta che lo vedevo vulnerabile”.

Fonte: http://feeds.pianetabasket.com/rss/


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