Poco più di un mese fa, dopo una complicata partita contro Joel Embiid (solo 3 punti con 1/8 al tiro in 29 minuti) a Philadelphia, Myles Turner entrò nello spogliatoio e decise di dare un taglio alle comunicazioni social disattivando Twitter e Instagram. Quella a zione che LeBron James aveva raccontato di fare abitualmente quando arrivano i playoff.
Risultato? “Non appena ho tagliato i social media, ho iniziato a giocare meglio”, ha confessato a J. Michael di IndyStar. “Non ho più perso tempo a sfregare tweet, post e simili. I social media valgono quello che valgono. Per qualcuno nella mia posizione, a volte può essere dannoso. Senti cose, vedi utilizzare il tuo nome, ti vedi apparire in certi luoghi. Non puoi prestarci attenzione se vuoi sentirti bene con te stesso.”
Per rendere l’idea, Turner si è concentrato sul suo ruolo in campo, andando in lunetta 19 volte nelle ultime due partite, quanto nelle sei precedenti sommate. Poi però, dopo un mese, ha dovuto riattivare i social, ma probabilmente ne fa un uso più ragionevole poiché ha identificato che i commenti eccessivi su di lui potrebbero fargli del male.
“I fan ti adorano o ti odiano, è così che la vedo io. Non posso prestare attenzione a queste cose. L’unica ragione per cui ho riattivato i miei account è perché non avevo scelta, avevo alcuni obblighi con determinati marchi. Senza quello probabilmente sarei rimasto fuori dai social network.”
