La NBA si interroga sul salary cap. La crisi cinese dell’ottobre 2019 e in particolare la sospensione della stagione dallo scorso marzo avranno un impatto profondo sugli stipendi dei giocatori?
Ormai molti mesi fa il tetto salariale della stagione 2020-2021 era stato annunciato a $ 116 milioni e la “tassa sul lusso” a $ 141 milioni. Poi la crisi cinese da tweet aveva limato i numeri: 115 milioni di dollari di salari e una luxury tax scesa a soli 139 milioni.
Ieri ESPN ha intervistato un dirigente della NBA, che ha ipotizzato un calo da 25 a 30 milioni di dollari per il salary cap della prossima stagione!
La sua previsione viene calcolata sui normali ricavi della lega (circa 8 miliardi) e questi diminuiranno meccanicamente di uno o due miliardi. Nel peggiore dei casi (perdita di due miliardi), potremmo finire con un salary cap a $ 95 milioni e una luxury tax a 115 milioni.
Attualmente, almeno 25 delle franchigie NBA supererebbero questo nuovo limite di 115 milioni. Ad esempio, i Golden State Warriors, che con i vecchi numeri pagherebbero 46 milioni di luxury, si ritroverebbero nel 2020-21 a pagarne 160.
La NBA dovrebbe prendere il provvedimento di lasciare inalterata la luxury tax, e lasciare spazio alle franchigie di contrattare al meglio le riduzioni con i giocatori con un margine di manovra adeguato.