Il presidente di Legabasket Umberto Gandini vuole assolutamente evitare un livellamento verso il basso della prossima serie A che andrà a delinearsi con la crisi per la pandemia, la mancanza di un contratto televisivo capiente, i costi lievitati a livelli insostenibili. Ecco le sue parole al Corriere della Sera.
Abbandonare il professionismo? Forse è il momento di parlarne: spero che il ministro Spadafora lo valuti. Il basket paga un prezzo elevato a fronte dei pochi vantaggi che riceve dal professionismo.
Porte chiuse. La ripresa a porte chiuse sarebbe gestibile solo per un periodo limitato: potremmo usarlo per una Supercoppa con cui celebrare i 50 anni della Lega. Il torneo sarebbe un precampionato centralizzato.
Pay-tv o chiaro? In Italia non molti vedono la NBA in tv, ma tanti la conoscono. Non inseguo la tv in chiaro, sganciamoci da vecchi concetti. Il basket in chiaro crescerebbe in popolarità? Forse, ma questo è proselitismo: dubito che serva sul piano commerciale. Oggi chi paga è la pay-tv e la vera tv in chiaro è Facebook: aggancia i giovani, il nostro bersaglio.
Collasso finanziario? Non è vicino, ma se giocheremo a porte chiuse ci sarà un danno da 45 milioni che imporrà profonde riflessioni.