C’è tanta malinconia nel veder finire così la prima stagione in serie A del Treviso Basket targato De’Longhi. Max Menetti ne parla rispondendo alle domande di Mattia Zanardo del Gazzettino di Treviso. Ecco uno stralcio.
Lo stop al campionato. C’è un po’ di malinconia, soprattutto per le motivazione per le quali è avvenuto. Se ce ne fosse stato bisogno, è un’altra conferma che stiamo vivendo un periodo difficile, persino più drammatico di quanto percepiamo.
Salvi sul campo. L’unico aspetto, per così dire positivo in tutta questa situazione, è che al momento della sospensione eravamo tranquillamente salvi. Al di là della conclusione, non è stata una stagione qualsiasi, ma quella del ritorno del basket di A a Treviso. Con me porterò comunque diversi momenti belli, dalla vittoria nel derby con Venezia a quella contro la Fortitudo.
Conferme per la continuità. Come dimostra la mia esperienza a Reggio Emilia, a anche questa stagione e mezza di Treviso, la continuità è una virtù, che rende una stagione da positiva a vincente. Riguarda l’aspetto societario, la guida tecnica e, anche, i giocatori: sarebbe bello continuare con la parte maggiore possibile. Ma adesso è davvero prestissimo per pensare a questo. Spero a giugno di poter quantomento rivedere i miei ragazzi e di fare qualche giornata di allenamento con loro.