Nicola Brienza, allenatore dell’Aquila Trento, sta facendo la sua quarantena a Milano, e traccia un punto della situazione in una intervista concessa a Federico Casna per Il Trentino.
Aquila, il percorso. All’inizio anno ci è mancata sicuramente un po’ di esperienza e in questo discorso tiro in ballo anche me stesso, poi però eravamo arrivati a trovare una nostra identità su cui costruire risultati positivi e soddisfazioni. Questo percorso di miglioramento è stato sicuramente l’aspetto più importante. Gli aspetti negativi sono pochi, anche grazie alla società che è sempre stata di supporto nelle difficoltà. Se si potesse cambiare qualcosa, aggiungerei qualche giorno di riposo nei momenti della stagione in cui avevamo la doppia competizione. A volte ci è mancata la lucidità per gestire quelle partite ravvicinate, ma sono sottigliezze.
Milano. Ho la fortuna di poter restare a casa e, a parte una volta in cui sono uscito per fare la spesa, sono sempre rimasto qui. La differenza più impattante è ovviamente la strada: guardando dal balcone vedo zone, solitamente molto affollate, ora completamente deserte. Le uniche persone che si vedono sono quelle in fila fuori dal supermercato. Speriamo che questa consapevolezza del problema porti ad un miglioramento tangibile nel minor tempo possibile.
Torneo. C’è innanzitutto da dire che il campionato di Serie A veniva già da un periodo di pausa e molte squadre avevano usato questa finestra per completare il proprio roster, mescolando così un po’ le carte. Sarebbe un torneo completamente diverso che avrebbe poco a che fare con i punti conquistati fino ad ora dalle varie squadre. Alcune società potrebbero essere penalizzate da eventuali giocatori che decidono di non tornare, oltre che dai mancati incassi di tutto il settore che sono già un problema per la Lega. Non spetta a me decidere ma penso che molte società siano già proiettate verso la prossima stagione. Seguiremo l’evoluzione della situazione e ci adegueremo.