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LBA – Ripartire in estate, perché dire di no è la scelta giusta

LBA - Ripartire in estate, perché dire di no è la scelta giusta

Mentre si aspetta una decisione definitiva riguardo al proseguimento del campionato ecco i motivi per cui ripartire in estate non ha alcun senso. Nella giornata di ieri, Mike Pompeo, segretario di stato americano, ha invitato tutti i residenti americani all’estero a tornare negli USA. Difficile, anzi quasi impossibile che si torni a giocare per luglio visto che come confermato da Pompeo: “Non è chiaro per quanto tempo non ci saranno i voli commerciali”. Quindi un ipotetico rinvio del campionato a luglio costringerebbe i giocatori a tornare in Italia almeno a giugno, ma non si sa con che mezzi.

Di fondamentale importanza è il discorso legato ai contratti in scadenza, per la maggior parte, il 30 giugno 2020. Giocare a luglio comporterebbe un’estensione del contratto di 2 settimane se non un mese che costringerebbe alcuni club, già in difficoltà economica evidenti, a far fronte a un’ulteriore spesa economica impensabile.

Capitolo pubblico, come si può pretendere di riempire i palazzetti nel giro di 2/3 mesi e far finta di tornare alla normalità? E come sottolineava Matteo Bonetti ( QUI) molti palasport in Italia sono vecchi e non all’avanguardia come il PalaLeonessa e giocare senza aria condizionata metterebbe in ulteriore pericolo non solo chi scende in campo, ma anche chi li ammira da dietro le transenne.

Ma occorre tener presente che anche a luglio è necessario che il governo emani un regolamento sanitario per usufruire del palazzo come di tutti i luoghi pubblici di ritrovo. A livello di spaziature, decontaminazione e modalità di fruizione. Perché dopo tutto questo periodo, sicuramente non si potrà tornare al palazzetto come prima…

Fonte: http://feeds.pianetabasket.com/rss/


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