Mitchell Watt, il centro 30enne della Reyer Venezia, si allena a casa con spirito di rassegnazione e con un pensiero verso gli USA. Le sue impressioni alla penna di Serena Spinazzi Lucchesi per il Corriere del Veneto.
Momento così. E’ una situazione difficile per tutti: per noi, per il club e per le leghe. Ma lo sport passa in secondo piano considerando l’emergenza planetaria che ha colpito centinaia di migliaia di persone. Il mio pensiero va sempre a coloro che sono in difficoltà.
Nicole ed esercizi. Ho la fortuna di avere qui mia moglie Nicole conferma Watt trascorrere questa quarantena da solo sarebbe molto più difficile e impegnativo. Invece con Nicole ci facciamo compagnia, cerchiamo di trascorrere il tempo nel miglior modo possibile: sono grato di condividere un momento così duro con qualcuno di caro. Inoltre la società ci è sempre stata molto vicina. A casa seguo i programmi che lo staff ci mette a disposizione.
Giocare, una speranza per tutti. Se la stagione dovesse ripartire, ci sarà da fare tanto lavoro per ritrovare la miglior forma fisica e mentale. Credo che ogni giocatore sarebbe entusiasta all’idea di poter tornare in campo, significherebbe che l’emergenza sarebbe rientrata. Ma per raggiungere un alto livello di forma tecnica e fisica ci vorrà parecchio tempo. Personalmente, ma credo valga anche per tutta la squadra, ho voglia di competere.
America. So che anche negli Stati Uniti la situazione è difficile. Il virus attualmente è diffuso in tutto il mondo e da ciò che leggo la lotta per sconfiggerlo durerà ancora parecchio tempo. Tutto ciò che ora possiamo fare noi è seguire tutte le regole per la salute di tutti e tenere duro.