Dopo un incipit complesso, come è stato quello della stagione 2019-20, un lento e costante percorso di risalita che ha confermato un gruppo straordinario è stato definitivamente bloccato dalla pandemia. Walter De Raffaele ripercorre le tappe del cammino della Reyer Venezia.
Da Ricordare. Credo sia stata una stagione molto positiva, da ricordare. Ovviamente tutto va in secondo piano rispetto a ciò che sta accadendo, ma per la parte sportiva abbiamo portato a casa un titolo bellissimo come la prima Coppa Italia della storia Reyer e disputato una grande stagione europea.
A chi va lo scudetto? Come hanno detto anche i dirigenti della Virtus Bologna lo scudetto va assegnato a medici e infermieri. Aggiungerei anche tutti coloro che mandano avanti la quotidianità del Paese. Sportivamente capisco lo stato d’animo di chi ha lavorato ed è stato in testa per tutta la stagione. Non spetta a me decidere. Ci sono organi preposti che, come fatto finora, prenderanno le decisioni giuste.
La prossima stagione. Uno dei nostri obiettivi sarà cercare di mantenere un gruppo perché la conoscenza reciproca è fondamentale. La prossima non sarà una stagione normale anche se tutti speriamo che sia una stagione di rinascita. Mi auguro che la gente possa ritornare a essere felice di andare al palasport, magari ci saranno tornei che a inizio stagione coinvolgeranno tutte le squadre.
Cambierà la pallacanestro. Me l’aspetto diversa, ma potrebbe essere l’occasione per ripartire con situazioni migliori, anche se il panorama sanitario attuale mi rende difficile pensare a quello che potrà essere. Ci sarà una ricaduta economica e sociale anche nello sport, basket compreso, soprattutto nelle categorie più basse sorgeranno grandi difficoltà. Sono convinto che riusciremo ad apprezzare di più quello che abbiamo e le piccole cose.