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LBA – Reyer, Brugnaro “Maglie senza scudetto e ripartenza”

LBA - Reyer, Brugnaro "Maglie senza scudetto e ripartenza"

La bella vittoria in Coppa Italia è già nel libro dei ricordi. Dopo, la pandemia, il blocco delle attività – specialmente turistiche – della città di cui Luigi Brugnaro è sindaco e il blocco del campionato per la Reyer di cui è proprietario hanno monopolizzato l’attenzione e l’urgenza della lotta. Ecco alcuni passi dell’intervista a La Gazzetta dello Sport a firma Vincenzo Di Schiavi.

Maglie senza scudetto. Ne avevamo titolo quest’anno e purtroppo l’abbiamo portato per qualche mese in meno. Ora non è stato assegnato ed è giusto che non venga esposto, anche per non dimenticare tutto quello che sta succedendo.

Venezia, oggi. Da una parte meravigliosa: abbiamo rivisto i polpi in Canal Grande e i delfini a largo del Lido. Dall’altra desolante perché Venezia è vita. La bellezza artistica, senza l’uomo, non regge. Venezia deve essere vissuta dalle persone. Questa può diventare l’occasione per ripopolarla in modo virtuoso e mi riferisco a residenti e turisti. 

Nel primo caso penso a un efficientamento delle case nel rispetto del tessuto storico e a richiamare in città i proprietari degli immobili, sollecitando la disponibilità del bene privato.

Sul secondo punto auspico più poteri alla città per regolamentare il turismo selvaggio. Venezia è un patrimonio del Paese: vogliamo combattere non solo il coronavirus, ma tutti i virus del passato per ripresentare una città migliore.

Riapertura totale. Sto facendo una battaglia affinché si riapra tutto. Penso a Venezia e alla filiera produttiva legata al turismo che coinvolge tantissime figure professionali. Il rischio non è di morire di virus, ma di fame. Dobbiamo pensare al futuro, al tessuto delle medie e piccole imprese.

Tra l’altro le regioni più colpite dalla pandemia sono quelle che garantiscono la parte preponderante del gettito contributivo pubblico. Serve un atto di coraggio, lo Stato deve avere fiducia nei cittadini. Bisogna convivere col virus e, nel frattempo, rilanciare il Paese.

Risorse per il basket. Serve innanzitutto un sistema di defiscalizzazione che riguardi non solo gli sponsor, ma anche tutte le associazioni sportive. Bisogna venire incontro a chi ha voglia di investire anche solo 200 euro nello sport. Non dobbiamo considerare solo il vertice, ma soprattutto l’attività di base che si occupa dei nostri figli, altrimenti dovrà farlo lo Stato. Il punto è: che valore diamo allo sport in termini sociali e di salute pubblica? Per me vale almeno quanto la cultura perché esso stesso è cultura.

Messaggio a staff e giocatori. Un grazie a tutto il club per quello che ci ha regalato quest’anno. La Coppa Italia, la Next Gen dei ragazzi, grandi momenti come la vittoria di Belgrado in EuroCup. Penso anche alla femminile che era ai vertici, ai 5 mila ragazzi del vivaio, alla nostra squadra satellite a Chiusi, prima in C Gold.

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