Oggi si pone fine alla quarantena volontaria che ha dovuto superare l’Olimpia Milano per aver incontrato il Real Madrid al Forum di Assago a porte chiuse nella gara di EuroLeague del 3 marzo nella quale è stato trovato poi un giocatore positivo al Coronavirus.
In questo frangente, nessun giocatore biancorosso ha manifestato sintomi influenzali e dunque dovrebbe risolversi tutto senza problemi. Rimane la scadenza fissata al prossimo 23 marzo per decidere se tornare ad allenarsi, probabilmente senza ancora prospettive di rimodulazione del calendario sia per il campionato che per la coppa.
C’è da rilevare che l’andamento della diffusione del Covid-19 e l’allarme delle autorità scientifiche sul picco dell’epidemia, che è stato spostato al 25 marzo, rendono fin da ora improbabile che il Governo possa autorizzare un ritorno in palestra collettivo come occorre per una squadra di qualsiasi sport.
Quindi ancora alla finestra, in attesa che si cominci a vedere la luce in fondo al tunnel e si possa passare dalle buone intenzioni a definire quello che si potrà realizzare concretamente. Riteniamo che ogni iniziativa, sia di Legabasket che di EuroLeague, dovrà essere mirata a ridurre le perdite finanziarie al massimo livello possibile, sempre nel rispetto della salute di chi gioca e del pubblico.
Questo non perché si voglia privilegiare l’aspetto economico a quello sportivo, ma perché quanto più sarà alto il deficit di bilancio che complessivamente il basket dovrà sostenere tanto più lontana sarà negli anni la possibilità di tornare alla normalità della gestione dei club, e specificatamente di quelli che riusciranno a rimanere a galla.
