Commissioner con mandato triennale. Partite in chiaro. Premi per i vivai. Il futuro di Legabasket programmato nella testa di Luca Baraldi diventa di dominio pubblico. L’amministratore delegato della Virtus Bologna è uno dei tre “saggi” che dovranno scegliere e proporre all’assemblea LBA, probabilmente dopo le Final Eight di Coppa Italia, e si esplicita alla penna di Andrea Tosi della Gazzetta dello Sport.
Commissioner. Con gli altri due saggi come ci chiamate voi, Sardara (Sassari) e Stavropoulos (Milano) abbiamo concordato di nominare un presidente istituzionale con un amministratore delegato. Quest’ultimo sarà pienamente operativo sotto l’aspetto strategico e formerà il team dei collaboratori come fosse un commissioner all’americana. Prevediamo un mandato di tre anni.
Interventi urgenti. Al primo posto i diritti tv. Poi una normativa sui visti, che andrebbero aumentati; il ritorno alle 16 squadre; una legge quadro sui contratti; la cura dei settori giovanili: vanno premiati i vivai che producono giocatori per la A non il minutaggio degli italiani; e anche un contributo alla formazione degli arbitri.
Ostacoli allo sviluppo della pallacanestro. L’esposizione televisiva non funziona. Dobbiamo tornare su una rete generalista che trasmetta le partite in chiaro. E dobbiamo usare il peso dei nostri azionisti, penso ad Armani, Segafredo, ma anche altri soggetti economici e sponsor che investono tanto in quelle tv per chiedere che una parte di quei soldi tornino a noi, sviluppando un interscambio commerciale che favorisca tutte le parti.
Modelli. A2 come G-League. La lega tedesca e spagnola possono essere un modello. Invece dalla Nba prenderei l’affiliazione di club satelliti. Una Serie A più qualitativa ha bisogno di un’A-2 forte e formativa come la G-League negli Usa.