in

LBA – Giocare e a porte aperte: le priorità per non chiudere qui il 2019-20

LBA - Giocare e a porte aperte: le priorità per non chiudere qui il 2019-20

La pallacanestro italiana vive sugli incassi al botteghino e le sponsorizzazioni. Quindi la conclusione del campionato di serie A e, a cascata, di quelli sottostanti dipende in maniera fondamentale dalla possibilità di ricominciare giocando a porte aperte.

Con questa premessa garantita, ogni squadra dovrà avere un tempo non inferiore ai 15/21 giorni per far recuperare ai propri giocatori una condizione accettabile – attenzione agli infortuni sempre in agguato in queste situazioni.

La disparità che si dovesse verificare nei roster per mancato ritorno dei giocatori stranieri non può essere una scusante invalidante, altrimenti già un terzo delle gare giocate dovrebbe essere annullato, visto che quasi nessuna squadra ha messo in lista tre volte di fila gli stessi giocatori. Ognuno farà come sempre, con quelli che ha e che sarà in grado di tesserare al momento.

Terza garanzia, chiudere le competizioni non oltre il 30 giugno. Perciò con la rimodulazione del format, se i tempi si stringeranno sempre di più.

Nel caso queste condizioni non si dovessero verificare, potrebbe essere più interessante per il futuro del movimento dedicarsi a esplorare altre iniziative.

Per i club italiani un aiuto concreto e materiale da parte della federazione e del Governo.

Per l’Armani Milano in EuroLeague, e Bologna e Venezia in EuroCup esplorare la possibilità di finire i tornei. EuroLeague Basketball ha espresso la volontà di portarli al termine, ma l’evolversi dell’epidemia a macchia di leopardo e con tempistiche differenti non l’aiuta.

Non nascondiamoci che Spagna e Germania devono ancora raggiungere i picchi che stiamo toccando in Italia, e che la Turchia stia negando di avere problemi al riguardo. La speranza di Bertomeu di giocare a fine maggio la Final Four a Colonia dovrà essere verificata all’atto pratico: più facile spostare tutto a giugno con chi ci sarà.

Lo Zalgiris si è già chiamato fuori, le squadre greche vanno verso l’azzeramento mentre l’Olimpia tiene duro, il gruppo è intatto e ha già superato la quarantena volontaria. Non scandalizziamoci se la differente capacità economica dovesse fare la discriminante: in EuroLeague è sempre stato così.

Una Final Eight con due italiane che possono conquistare un posto per l’EuroLeague 2020-21 darebbe lustro al movimento italiano, specie se arrivasse anche almeno una promozione. Oltre a un credito per evitare diaspore future.

Ancora, tema Olimpiadi. Se dovesse essere confermato lo svolgimento tra luglio e agosto, le nuove date della NBA farebbero mancare a molte squadre giocatori importanti. Anche una EuroLeague che scivola a fine giugno ne toglierebbe ancora di più. Classifiche, ranking o altro la debolezza altrui rilancia le ambizioni italiane di poter vincere un Preolimpico a Belgrado. Occorre quindi fare attenzione e scelte ponderate.

Fonte: http://feeds.pianetabasket.com/rss/


Tagcloud:

LBA – Pistoia: ciao Salumu e ripresa spostata ad aprile

Volley Zap: Nicola Daldello