Bloccato a Reggio Emilia dal lockdown mentre era ospite a casa di Peppe Poeta, Angelo Gigli è stato intervistato da Nicolò Valli per Il Resto del Carlino edizione Reggio.
Quarantena a due. Io e Peppe abbiamo un rapporto che va al di là della pallacanestro, e fare la quarantena non è quindi certo un problema. Lo chef sono io, anche se lui poi è bravo a rimediare con altre faccende domestiche. Cerchiamo comunque di tenerci in attività, seguendo le schede del preparatore Matteo Del Principio. Lui lo fa perché deve, io per non mettere su dei chili. Sarò sempre legato a Reggio Emilia, è la città in cui sono diventato un giocatore importante e non è un caso che quando è scoppiata la pandemia io mi trovassi proprio qui: un vero e proprio segno del destino.
Il possibile debutto in panchina? Ho frequentato il corso, sostenuto l’esame e preso il patentino di allenatore nazionale, che mi dà accesso a tutte le categorie. È chiaro che devo fare esperienza e già nei mesi scorsi ho avuto la fortuna d lavorare con qualche selezione regionale nel Lazio. Cerco di apprendere molto anche da Andrea Menozzi, un vero maestro oltre che punto di riferimento.
L’esperienza in promozione. In realtà quando ci sei dentro non noti le differenze. Nel bolognese ho infatti parecchi amici e a me mancava vivere lo spogliatoio, così mi sono riallacciato le scarpe. È una cosa che potrei mantenere anche se dovessi allenare, tanto il lunedì è giorno libero per i professionisti.