“Non gioco più, (non) me ne vado”, canterebbe Mina pensando a Robben e ai suoi fratelli, quei calciatori che, dopo aver annunciato il ritiro, sono tornati sui propri passi e hanno deciso di continuare a rincorrere il pallone. Quello del 36enne olandese, che a meno di un anno (era il 4 luglio 2019) dall’annuncio dell’addio al calcio giocato ha scelto di firmare un nuovo contratto con il Groningen, club in cui è cresciuto, è solo l’ultimo di una lunga serie di ripensamenti.
Che per uno sportivo sia difficile e spesso traumatico abbandonare l’attività lo dimostrano esempi eccellenti in tutte le discipline: da Niki Lauda a Bjorn Borg, da Michael Jordan (la cui docu-serie “The last dance” pare aver ispirato Robben a tornare a mettersi in gioco) a Floyd Mayweather jr., da Michael Schumacher a Michael Phelps.
Marc Overmars
in Basket
Lascio e poi torno, Robben e quei campioni che non sanno dire basta
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