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La Pallacanestro Reggiana, Ariel Filloy e l'Eurochallenge

La Pallacanestro Reggiana, Ariel Filloy e l'Eurochallenge

Il 27 aprile 2014, in un PalaDozza completamente esaurito da una carovana di tifosi reggiani, la Grissin Bon di Max Menetti incontrò la formazione russa del Triumf Ljubercy (ora Zenit St. Pietroburgo) nella finale della Eurochallenge. Grazie alla formula della Final Four, due giorni prima I russi avevano avuto ragione dello Szolnoki Olaj per 59-61, mentre la Reggiana aveva superato il Royal Halı Gaziantep per 66-55 (con un super Silins).

Ariel Filloy indossava la maglia biancorossa, e oggi rivive quegli indimenticabili momenti con Niccolò Valli per La Gazzetta di Reggio: Eravamo davvero forti, perché avevamo un roster lungo e dotato di giocatori di grande esperienza in ogni ruolo come Kaukenas, White e Cinciarini, in quel momento il miglior play del campionato.

Dietro c’erano però giovani di grandi speranze pronti a dare il proprio contributo quando chiamati in causa. Stavamo bene insieme sia dentro che fuori dal campo, grazie anche al contributo di Max Menetti che era riuscito a creare grande alchimia: un allenatore in questo è fondamentale.

Torneo complesso. In quell’Eurochallenge andammo incontro a trasferte lunghe e molto impegnative, ma il match più significativo è sicuramente quello a Samara, in Gara 2 dei quarti: avevamo vinto al Bigi la prima gara della serie e arrivammo in Russia dopo un viaggio interminabile, con un Riccardo Cervi costretto incredibilmente a trascorrere la notte in aeroporto.

Io inoltre ero influenzato, ma riuscimmo comunque ad espugnare il loro parquet. Quel successo ci diede la spinta per capire che avremmo potuto arrivare sino alla tappa finale di quel percorso.

La partita. Trascinata da White e con un Cinciarini nominato MVP dell’incontro, la Grissin Bon dominò letteralmente il campo sottolineato dal boato dei tifosi biancorossi. Il risultato finale fu 79-65, e la festa.

Contatti. Sono stato compagno di squadra di Antonutti anche l’anno successivo a Pistoia, mentre con Cinciarini ci siamo spesso sfidati da avversari in questi ultimi anni. Non sono uno che parla troppo al telefono, ma ogni tanto commento qualche foto sui social di Cervi e Bell. In generale ho un buon rapporto con tutti.

Reggiana. La Pallacanestro Reggiana mi ha dato la possibilità di esprimermi in serie A: trovai un ambiente familiare, già conosciuto grazie al trascorso di mio fratello Demian. Ricordo un club super organizzato e che faceva di tutto per farti sentire parte di una famiglia. ­

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