La riunione del comitato esecutivo di EuroLeague del 9 aprile non aveva fornito indicazioni particolari sulle eventuali scelte da fare se non un generico “Attendiamo”. E’ scaduta anche la deadline stabilita lo scorso 12 marzo per la ripresa dell’attività, senza che sia stata prorogata.
E senza il Coronavirus, la stagione regolare sarebbe finita la settima scorsa. Ma senza neanche un vaccino disponibile in tempi rapidi a palazzetti aperti; e senza linee guida sulla sicurezza sanitaria di giocatori e personale necessario anche per disputare incontri a porte chiuse la strada per concludere con dei verdetti EuroLeague e EuroCup rimane malinconicamente sbarrata.
Candidate a ospitare concentramenti di squadre in playoff a eliminazione diretta non mancano, ma i dati di diffusione della pandemia, dall’Italia primo focolaio in Europa a Spagna, Germania e Francia che devono ancora raggiungere il picco, non danno speranze per concentrare le squadre partecipanti in luoghi abbastanza sicuri.
