Daniel Hackett conferma che il mondo dello sport si è fermato anche in Russia, che è stata una delle ultime a bloccare il campionato: “Le restrizioni sono state imposte da poco a Mosca. Lunedì hanno chiuso scuole, palestre, cinema e alcuni centri commerciali. Per gli over 60 c’è il coprifuoco dopo una certa ora. Noi usciamo pochissimo, giusto per far camminare un po’ Vicky, sempre con guanti e mascherine, eravamo già preparati, sapendo quanto accadeva in Italia”.
In arrivo Liam, a giugno. Elisa aspetta un bambino e vogliamo farlo nascere a Pesaro. Tra poco entrerà nell’ottavo mese per cui abbiamo contattato già l’ambasciata italiana a Mosca per farla rientrare a casa presto. Preferiamo che Liam nasca a casa, con i familiari vicini. Sento poi mia mamma a Pesaro e mio padre a Los Angeles: in California è stato dichiarato lo stato d’emergenza e Rudy si è adattato agli standard consigliati. In questo momento bisogna evitare di farsi travolgere dalle brutte notizie, la forza mentale è importante, la fantasia anche.
Disponibilità. Ho contattato il Comune dando la mia disponibilità a fare una donazione dove serve di più, saranno loro a dirmi come posso rendermi utile. Il lavoro di medici e infermieri è commovente, stanno salvando delle vite, dobbiamo sostenerli.