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ESCLUSIVA PB – Vanoli, Stojanovic: “Non credo di rimanere a Cremona”

ESCLUSIVA PB - Vanoli, Stojanovic: "Non credo di rimanere a Cremona"

Vojislav Stojanović, classe 1997, è un prodotto del vivaio della Stella Rossa di Belgrado, esordisce nel 2013-14 con la squadra belgradese nella Lega Adriatica e nel campionato serbo. Nella stagione 2014-15 passa nel secondo campionato serbo per trovare spazio al FMP Belgrado, dove disputa 22 gare con 6,5 punti di media. Nel 2015 firma un contratto triennale con l’Orlandina Basket rinnovato fino al 2020.

Il 2 agosto 2018, Vojislav viene ceduto all’Auxilium Torino con la quale firma un contratto triennale.

Il 17 febbraio vince insieme alla Vanoli Cremona la prima Coppa Italia della società.

Membro delle nazionali giovanili della Serbia, ha vinto la medaglia d’argento agli Europei Under 16 nel 2013 viaggiando a 10.9 punti e 7.1 rimbalzi di media, e quella di bronzo ai Mondiali Under 17 nel 2014 con 12.1 punti e 6.3 rimbalzi, prendendo parte anche agli Europei Under 18 e ai Mondiali Under 19.

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Iniziamo dalle origini, la Serbia, terra di grandi campioni, raccontaci come ti sei avvicinato al basket

Inizialmente il calcio, ma durante una giornata di pioggia nella quale i miei non mi lasciarono uscire, iniziai a tirare la palla con i piedi a canestro. A 7 anni il minibasket anche se in Serbia i canestri non sono ribassati ma uguali a quelli dei grandi con le relative difficoltà. La mia prima squadra si chiamava Euro Basket di Belgrado che oggi non esiste più.

L’arrivo in Italia nel 2015 a Capo D’Orlando, com’è stato il tuo ambientamento in una nuova nazione?

Ormai il ciclo con la Stella Rossa si era concluso, non facevano giocare i più giovani, era una squadra molto forte e gli spazi si erano ridotti. Il mio procuratore mi propose l’opportunità di andare a Capo D’Orlando che in realtà non sapevo neanche dove fosse; non ti nascondo che ho dovuto appoggiarmi a Google maps per capire quali fossero le coordinate (ride). Arrivato in città, ho trovato una piccola realtà molto carina, la gente è fantastica, un tifo caldo e ho imparato la lingua in pochissimo tempo.

La parentesi torinese con l’Auxilium non è stata entusiasmante, qual è la tua opinione in proposito?

Torino è una bellissima città e prima o poi vorrei tornare a giocarci e viverla: con qualcuno della vecchia società ho avuto molti problemi, era difficile comunicare perché non tutti erano competenti sulla pallacanestro anche se volevano dettare la loro legge. Quando arrivò Larry Brown avevo capito che non sarei rientrato nei piani nonostante il contratto triennale-Addirittura non venivo considerato durante gli allenamenti e la cosa mi colpì molto nonostante rispettassi la carriera dell’allenatore in Nba. Con Peppe Poeta e Cusin sono rimasto in ottimi rapporti e della squadra attuale sono in contatto con Mirza Alibegovic e Luca Campani. Ho passato 4 mesi molto belli e ritornerei anche a piedi!

Secondo anno con la Vanoli Cremona, tutti ci raccontano di un ragazzo pieno di voglia di emergere, raccontami la città (che conosco bene) e questa esperienza.

Abbiamo iniziato molto male per via di quale limite strutturale, con l’arrivo di Ethan Happ le cose sono decisamente migliorate. Ho giocato male forse perché pensavo che la squadra fosse forte come l’anno precedente; eravamo tuti convinti che le cose si sarebbero state le stesse, poi ci siamo “svegliati” e abbiamo iniziato a giocare decisamente meglio. Con coach Meo Sacchetti ho avuto un rapporto speciale, a lui voglio molto bene, ma non credo di rimanere ancora a Cremona, nonostante non abbia ancora parlato con la società.

Fonte: http://feeds.pianetabasket.com/rss/


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