Intervista al giovane classe 1998, quest’anno a Mantova….
LORENZO MASPERO
Lorenzo Maspero, classe 1998, cresce ed inizia il suo percorso fino a 13 anni a Seregno. Nella Stagione 2013/2014 si trasferisce a Desio dove partecipa al campionato U17 allenato da Ghirelli e Halabi. L’ Assigeco Piacenza (2014/ 2015) lo nota e, nonostante la giovane età, lo vuole per potenziare la propria DNG di allora dove Lorenzo giocherà 2 anni allenato da Coach Andreazza e partecipando alle Finali Nazionali di categoria di cui è protagonista. Al termine di quel periodo Pistoia, Torino (ex Pms) lo cercano per convincerlo a finire gli studi e continuare a giocare. Pistoia Basket Academy (2015/2017) decide di investire sul ragazzo acquisendo una parte del suo cartellino e lo inserisce nella società satellite di serie B, il Bottegone, dove già a 17 anni ha un ruolo da “senior” con Coach Roberto Russo iniziando il primo anno da cambio playmaker (salvezza nel playout Vs Livorno) per fare poi una grande stagione nel secondo anno da play titolare a 18 anni conclusa nel Playoff in B contro la Bakery Piacenza. Nella stessa stagione partecipa anche alla DNG con cui raggiunge le Finali Nazionali con Pistoia Academy. Quell’annata gli vale la chiamata in A2 con la Poderosa Montegranaro (2017/2018) e dopo una stagione esaltante partecipa ai Playoff con la neo-promossa Società Marchigiana allenata da Coach Gabriele Ceccarelli. Una stagione indimenticabile che lo porta a vestire la maglia Azzurra della Nazionale U20 convocato da coach Capobianco. Mantova gli offre un biennale e ne aumenta responsabilità e minutaggio riuscendo a giocare ancora i Playoff uscendo al secondo turno contro Bergamo in Gara 5. Mantova quest’anno era tra le migliori squadre del torneo nel girone Est, Lorenzo ha rivestito il ruolo di play (al posto di Clarke) e guardia (insieme a Clarke) e sarebbe stato un protagonista prima per lo stop imposto dall’emergenza Covid-19.
Il suo contratto scade il 30 Giugno 2020.
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Iniziamo raccontando la tua quarantena forzata…
Sto bene, ho iniziato la quarantena a Mantova, poi con il permesso della società sono tornato Seregno. La mia fidanzata è qui a Mantova e sono tornato per stare con lei; mi sono allenato sia tra le mura domestiche e sia all’aperto, al parco e al playground nei dintorni.
22 anni e già belle esperienze vissute, da Seregno a Mantova passando per Montegranaro, qual è la stagione più importante?
Senza dubbio Montegranaro, li ho vissuto il vero salto dopo le esperienze nei settori giovanili e la serie B di Pistoia: ero il “giovanetto” sconosciuto che dopo un buon precampionato sono riuscito ad avere sempre più fiducia da parte della società e accumulare minuti importanti. È stato un anno super, dopo l’infortunio del play titolare Rivali, ho giocato con continuità anche ai playoff. Ricordo il loro palazzetto sempre stra colmo di gente, tanta passione e così è più facile giocare le battaglie sul campo.
Quali sono i giocatori a cui ti sei ispirato di più?
Mi hanno sempre colpito i giocatori che, come me, non erano altissimi: giocatori come Chris Paul e Facundo Campazzo che compensano la loro “mancanza” con altre doti come l’esplosività, l’intelligenza e la personalità espressa ai più alti livelli. Tra i giocatori con cui ho avuto piacere di giocare, ho ammirato Corbett, americano conosciuto a Montegranaro, per le sue movenze, il carisma, l’energia che emana a tutti i compagni. Quest’anno a Mantova, senza dubbio, Rotnei Clarke, “basso” come me, ma con grandissima fiducia nei propri mezzi, l’umiltà nel lavoro in palestra, nel quotidiano, mai una parola fuori posto, senza mai lamentarsi.
Il contratto con Mantova è in scadenza, resterai in terra mantovana o sei in partenza?
Con il mio procuratore Alessandro Renzi, siamo sempre in contatto, sicuramente sarà importante il progetto che andrò a sposare che sia Mantova o meno: voglio giocare con continuità, è ancora presto, ma il mio obiettivo è crescere per confrontarmi con nuove esperienze. Lo scorso anno, nonostante il contratto con Mantova, mi ha fatto piacere l’interesse di altre squadre, ma ho voluto rimanere nel progetto che mi ha fatto maturare come uomo e come professionista.