SANDRO DELL’AGNELLO
Le parole di Sandro Dell’Agnello, livornese classe 1961 e head coach della Pallacanestro Forlì in esclusiva per www.pianetabasket.com
Per l’ardore agonistico che lo contraddistingueva da giocatore veniva soprannominato spesso come Sandrokan o El Grinta.
Inizia a giocare relativamente tardi a pallacanestro. Ingaggiato nella squadra locale della Pallacanestro Livorno ha modo di mettere in evidenza le sue doti fisiche ed atletiche riuscendo a stoppare, in un’amichevole contro una selezione di All Star americani, il celebre pivot degli Houston Rockets, Moses Malone. Questo gesto atletico, compiuto in un’epoca in cui il gap tra basket europeo e americano è immenso, gli fa guadagnare notorietà soprattutto tra gli addetti ai lavori. Nel 1985 bissa l’impresa stoppando addirittura Michael Jordan.
Nella sua lunga carriera da giocatore, impiegato come ala grande, ha militato con la Pallacanestro Livorno, con la Juve Caserta, con la Victoria Libertas Pesaro, con la Virtus Roma, con la Mens Sana Siena, con Roseto, con la Pallacanestro Reggiana e infine nella Pielle Livorno.
Ha vinto uno storico scudetto, nella stagione 1990-91, con la Phonola Caserta, scrivendo nella serie finale contro gli eterni rivali dell’Olimpia Milano le pagine migliori della sua carriera, risultando decisivo nelle ultime due partite vinte da Caserta (rispettivamente con 29 e 30 punti segnati).
Dal basket giocato, si è ritirato nel 2003 ad oltre 40 anni.
Allo stato, risulta essere il 5º giocatore di tutti i tempi ad aver giocato più minuti nel campionato italiano con 18483 in 662 presenze totali (19º di tutti i tempi) e con 7557 punti segnati (26º). Risulta essere anche il 13º rimbalzista di tutti i tempi con 3146 e 13º stoppatore con 426, a testimonianza delle notevoli doti atletiche di cui era in possesso.
A Livorno inizia la sua carriera di allenatore; viene chiamato nel finale di stagione in serie A dalla TDShop.it, ma non riesce nell’impresa di raggiungere una salvezza comunque già parzialmente compromessa. Viene confermato l’anno successivo in LegaDue; l’inizio della stagione, con la squadra penalizzata di 4 punti (poi ridotti a 2) e costruita con un budget limitato, non è facile con Livorno in piena zona retrocessione. Ma la grinta di Dell’Agnello, unita all’importante ritorno di Tommaso Fantoni e al rientro del naturalizzato lettone Troy Ostler, permette ai toscani non solo di salvarsi tranquillamente, ma anche di sfiorare i play-off. È confermato a Livorno anche nella stagione 2008-09 in Legadue. Ha poi guidato la Reyer Venezia Mestre, il Basket Brescia Leonessa, la Fulgor Libertas Forlì. Dal giugno 2013 è il nuovo coach della Victoria Libertas Pesaro. Il 13 gennaio 2015 viene esonerato dall’incarico
Il 23 giugno seguente diventa il nuovo coach della Juve Caserta e a seguire le esperienze con Brindisi, Bergamo, è attualmente l’head coach della Pallacanestro Forlì.
Con la maglia della Nazionale ha vinto l’argento al Campionato europeo nel 1991. Ha inoltre partecipato agli Europei del 1989, ai Mondiali nel 1986 e nel 1990, ed ai Goodwill Games del 1990.
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La situazione di emergenza non permette ancora di pensare alla prossima stagione, saresti disposto a giocare a porte chiuse e pensa si possa ricominciare in autunno?
In questo momento siamo 60 milioni di immunologi e vorrei evitare di dire cose che non so, mi auguro di tornare a giocare il prima possibile, ma fare previsioni lo trovo di una stupidità inaudita. Non ci riescono gli scienziati, non credo possa e voglia farlo Sandro Dell’Agnello…Il mio augurio è quello di giocare a porte aperte! Per me sarebbe la prima volta da allenatore a porte chiuse mentre da giocatore qualche volta era successo. Sono positivo e voglio pensare che entro 5/6 mesi lo sport possa ripartire perché sarà una vera e propria “botta” di vita sociale ed economica.
Si parla continuamente delle formule da applicare per entrambe le leghe, qual è la tua opinione in merito?
L’occasione di resettare tutto è molto ghiotta, da tanti anni ci aspettiamo che le società facciano il passo per quanto lunga la gamba perché troppo spesso ci siamo trovati davanti situazioni paradossali. Chi potrà fare la serie A1 la faccia altrimenti ci si adegui alla categoria più alla portata, già quest’anno molte squadre erano al limite, servono nuove regole che riportino solidità e meritocrazia organizzativa ed economica oltre che sportiva.
Forlì seconda in classifica del Girone Est, siete possibilisti circa un eventuale ripescaggio in A1 ed eventualmente siete pronti per il salto?
Dovresti chiederlo ai vertici societari, per come li conosco sono persone molto serie e difficilmente anche loro possono avere una risposta. La società è molto solida, strutturata e seria quindi…la città di Forlì ha una passione da A1; in questa stagione 4000 persone hanno seguito la squadra ogni partita in casa, anche perché, non essendoci una squadra di calcio importante, il tessuto cittadino è impregnato di basket 24 ore su 24 e tutti ne parlano ovunque
I settori giovanili come il maggior investimento per il futuro della pallacanestro italiana, il tuo pensiero.
È proprio da lì che bisogna ripartire, ogni società dovrebbe inserire nel budget sempre più investimenti che riguardano non solo le strutture, ma anche per il reclutamento di istruttori sempre più qualificati fin dal minibasket, cosa che oggi succede raramente. Qualità e competenza fin dall’inizio del percorso dei giovani cestisti!
Il prossimo anno sarà ancora sulla panchina di Forlì?
Sono in costante contatto con i miei giocatori, ho un’opzione anche per la prossima stagione e sono molto contento che la società intenda continuare il progetto con me in panchina.