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Dal MIT di Boston un protocollo per riaprire i palazzetti

Dal MIT di Boston un protocollo per riaprire i palazzetti

Il professor Alex “Sandy” Pentland del MIT di Boston afferma che gli strumenti digitali possono certificare la salute di una persona per creare ambienti sicuri per i lavoratori, proteggendo al contempo la privacy di una persona. Alcuni paesi asiatici come la Corea del Sud e Taiwan hanno sfruttato i big data per imporre con successo le quarantene, ma negli Stati Uniti (come in generale in Italia e in buona parte dell’Europa) questo tipo di strategie può essere visto come una minaccia alle libertà civili.

Secondo un suo protocollo, riportato da SB Daily, per garantire sicurezza per spettatori e addetti ai lavori nei palazzetti si prevederebbe una riapertura a capienza ridotta, l’obbligo di mascherine per tutti gli utenti, distanziamento obbligatorio dei posti a sedere (quindi capienze ridotta al 50%) e posti vicini solo per i familiari. Poi ci sarebbe il termoscanner all’ingresso per rilevare la temperatura di chi entra, ingresso unico per ogni settore, e unica fila (distanziati) per evitare incroci di flussi. Altre misure ipotizzate sono l’ingresso riservato ai soli abbonati, o la vendita dei biglietti residui solo online, per evitare possibili assembramenti ai botteghini.

Non immaginiamo i costi da sostenere per adeguare tutti gli impianti a queste nuove norme (in tanti mancano ancora le uscite di sicurezza indipendenti per chi si trovi negli anelli superiori, tanto per capirsi) e i tempi di lavoro ma almeno una possibilità plausibile da mettere in discussione esiste.

Fonte: http://feeds.pianetabasket.com/rss/


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