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Coronavirus, Nba; Westbrook: “Pronto per giocare”. Guarito il proprietario dei NY Knicks

NEW YORK (Stati Uniti) – I campioni della Nba mordono il freno e non vedono l’ora di tornare in campo, anche se con qualche ‘distinguò riguardo ai tempi di un’eventuale ripresa della stagione, interrotta prima di metà marzo. Probabilmente qualcuno è pure in crisi d’astinenza, un po’ come il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, considerando che il campionato di basket professionistico è fermo da un mese e mezzo a causa dell’emergenza coronavirus e al momento ancora non si conosce quel che sarà il suo destino. “Se sono pronto per i playoff, nel caso in cui si dovesse tornare a giocare? Certo che sì, io sono sempre pronto”, afferma Russell Westbrook, playmaker degli Houston Rockets, in merito a una possibile ripartenza. “Sono felicissimo di trascorrere questo periodo con i miei tre figli e di svegliarmi ogni mattina con loro – aggiunge il 31enne californiano a Jimmy Fallon nel corso dell’home edition del programma televisivo ‘The Tonight Show’ -. Di solito non riusciamo a trascorrere molto tempo insieme ma in questo momento stiamo sempre insieme”.Paul: “Ripartire? Non bastano due settimane di allenamenti”Chi però mette i puntini sulle i avvisando la dirigenza della Lega sulla tempistica da adottare per tornare in campo è Chris Paul, presidente dell’Associazione giocatori della Nba. “Ve lo dico subito, anche se non credo che la Nba ci stia pensando. Ma se ci dicono: ‘Ehi, avete due settimane e poi cominciamo’, la nostra risposta è no. Non può succedere. Qualunque sia il tempo necessario per rimetterci in forma, saremo noi a dare un input alla Lega, perché siamo noi quelli che giochiamo – sottolinea il playmaker degli Oklahoma City Thunder in una conference call con alcuni media- Non possiamo mettere a rischio di infortuni i nostri giocatori perché con pochi allenamenti il rischio sarebbe ancora più alto di prima. Servono almeno 3/4 settimane. Al momento siamo in una situazione in cui nessuno sa cosa succederà. Molte volte i miei colleghi mi chiedono ‘Ehi, cosa sta pensando di fare la Lega? Cosa succederà con i playoff? Cosa succede all’All-Star Gamè e per dare una risposta basta andare al vertice, dal commissioner Adam Silver, per ottenerla. Ma questa volta non è così semplice: non è che ho le risposte e sto cercando di nasconderle, è che davvero non le ho”. L’unica cosa certa è la voglia di tornare in campo. “Vogliamo giocare, questo è sicuro. Ma stiamo cercando di capire come farlo succedere. E ci sono tanti passaggi da affrontare perché accada. Ci sono molte ipotesi, è bello che tutti stiano cercando di dare la loro idea e che tutti vogliano tornare a giocare – conclude Paul – ma la sicurezza di giocatori, famiglie, tifosi e tutti viene al primo posto”.Guarito Dolan, proprietario dei NY KnicksI New York Knicks hanno annunciato che il proprietario James Dolan, leader della Madison Square Garden Company che possiede sia i Knicks che i Rangers di Nhl, è guarito dal coronavirus dopo più di tre settimane dalla notizia della positività e ha deciso di donare il sangue per aiutare la ricerca di una cura contro il Covid-19 a diversi ospedali della ‘Grande Melà e all’università di Duke. Secondo quanto scritto dal New York Post, Dolan –  risultato negativo al tampone a cui è stato sottoposto – ha sviluppato solo sintomi lievi della malattia tra cui la perdita dell’olfatto, ma durante il suo auto-isolamento ha continuato a lavorare dalla sua abitazione.


Fonte: http://www.repubblica.it/rss/sport/rss2.0.xml


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