Come si pensava e come si temeva, visto l’andamento della lotta al Coronavirus (qui il bollettino della OMS), il limite al lockdown che era stato fissato al 13 aprile è già superato, e il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha prorogato il #IORESTOACASA fino al prossimo 3 maggio.
Conte ne parla prima con i capidelegazione dei partiti di maggioranza al Governo, poi con sindacati e imprese, infine con Governatori e sindaci. Il nuovo DPCM verrà reso pubblico soltanto martedì prossimo e così la sicurezza del paese verrà messa avanti alle pretese degli industriali di completare la riapertura delle fabbriche (si stima che il 50% siano già aperte del tutto o quasi fra essenziali e deroghe) e dei calciatori di ritornare in campo.
Attenzione ai furbetti della Pasquetta, perché i controlli saranno severi specialmente per coloro che hanno seconde case al mare, in montagna, al lago. “Non ci sono ancora le condizioni per far ripartire le attività sospese. Prima di tutto la salute dei lavoratori” ha detto ai suoi interlocutori Conte, specialmente a chi, nell’interno della maggioranza come Italia Viva, spinge per un allentamento delle misure.
Teresa Bellanova, ministro delle politiche agricole e capodelegazione IV, teme che “Se aspettiamo il rischio zero non apriamo più, nemmeno il 4 maggio. E c’è il rischio che diventi il 4 giugno.”
Si è cominciato a parlare di fase 2, parziale riapertura, anche nella consueta conferenza stampa della Protezione Civile con il bollettino di giornata sul contagio, con i tecnici che consigliano il governo a esprimere pessimismo su un allentamento delle misure proprio ora che certi indicatori ci spiegano come le misure restrittive dell’ultimo mese stiano avendo successo.
Così Franco Locatelli: “Tutto quello che riguarderà politiche di riaccensione delle attività produttive non essenziali andrà fatto con molta cautela per evitare di andare incontro alla seconda ondata. Grande attenzione a sostenere l’economia del Paese ma altrettanta o forse prioritaria per la salute”.