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Coronavirus, il commissioner Nba Silver: “I giocatori stanno diventando matti”

LOS ANGELES (STATI UNITI) – “Spero di poter salvare almeno una parte della stagione, ma non so quando potrà riprendere”. A dirlo, intervistato da Espn, è il commissioner della Nba, Adam Silver, che ha fatto il punto della situazione a una settimana dalla decisione di sospendere il campionato dopo la positività al Coronavirus di alcuni giocatori. “Non so quanto durerà questo periodi di stop totale – ha detto Silver -. La settimana scorsa avevamo detto almeno un mese ma adesso, visto come stanno le cose, non so proprio cosa dire”. “Comunque – ha aggiunto Silver – per natura sono ottimista e quindi voglio sperare che saranno prese delle misure tali da permetterci di salvare almeno una parte della stagione. Ma la ripresa dell’attività solo se avremo il via libera delle autorità sanitarie. Certo i giocatori stanno diventando matti, tutti loro amano competere e vorrebbero giocare ma la loro sicurezza e salute per noi viene prima di tutto”. Diverse soluzioni al vaglio: “In particolare ne stiamo studiando tre. La prima è tornare quando sarà possibile con i 19mila appassionati nei palazzetti. La seconda è farlo a porte chiuse tenendo sempre sotto controllo medico giocatori e staff. Infine far giocare un gruppo di giocatori, sempre testati dal punto di vista medico, per intrattenere la gente e dar vita a una gigantesca raccolta fondi. Le persone sono chiuse in casa e penso che dar loro un momento di svago sarebbe importante”.

La possibile ripresa

Nel mondo Nba lavorano in totale 55mila persone, non sarà facile riavvare il tutto: “Si può ripartire gradualmente, quando sarà il momento le prime partite si potrebbero giocare a porte chiuse. Il 99% delle persone assiste alle nostre gare attraverso una sorta di piattaforma multimediale, solo una piccola percentuale di tifosi affolla le arene. Abbiamo parlato di tornei play-in per entrare nei playoff. Potrebbero esserci altre novità. Ho sentito molti dei nostri giocatori, stanno impazzendo, vogliono giocare e competere. Per loro perdere un anno di carriera o parte della stagione è qualcosa di diverso, ma la sicurezza e la salute dei nostri giocatori e dei nostri tifosi viene prima di ogni cosa e alla fine torneremo a giocare quando i medici ci diranno che sarà possibile farlo”. Non si escludono cambiamenti nei calendari spostando la durata del campionato da ottobre-giugno a dicembre-agosto. “È una possibilità che abbiamo discusso con i nostri partner televisivi, ci lavoriamo da tempo”


Fonte: http://www.tuttosport.com/rss/basket


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