CREMONA – “Noi parliamo dei giocatori ma le storie di questi medici e infermieri che sono mancati penso che debbano far riflettere molto. Queste persone si sono messe in gioco e anche noi dovremo fare del nostro meglio e credo che lo sport debba passare in secondo piano, non è bello dirlo ma è così”. Meo Sacchetti, coach della Vanoli Cremona e c.t. della Nazionale azzurra di basket, accoglie con favore il rinvio delle Olimpiadi al 2021: “Il rinvio non è una cosa bella forse, ma è sicuramente giusta. Tengono tutti alle Olimpiadi ma c’era una situazione particolare, con dei comitati olimpici già pronti a rinunciare. La paura, il rischio di mettere tante persone nel villaggio olimpico. Penso sia una decisione ponderata e giusta”.
“Penso sia utopistico mettersi a parlare adesso della ripartenza, siamo nel pieno del periodo difficile e le altre nazioni a cascata avranno i nostri problemi. Pensavamo che il virus fosse circoscritto alla Cina, poi ce la siamo trovata in casa noi. Ora negli altri paesi è arrivato, il virus non guarda in faccia a nessuno. L’Nba per decidere di sospendere il campionato ci ha messo mezz’ora, e sappiamo gli interessi e il movimento di denaro che c’è in un campionato come l’Nba, ma anche loro hanno preso coscienza di questa situazione e che la salute sia dei giocatori e di tutte le altre persone intorno ha avuto la priorità”. Da coach di Cremona, Sacchetti è stato doppiamente toccato dalla vicenda coronavirus: sia per la città, in grande difficoltà, che per il patron Aldo Vanoli, dimesso due giorni fa dall’ospedale dopo problemi respiratori accusati in seguito a un periodo di autoisolamento. “Abbiamo lasciato andare via i giocatori stranieri, ora bisognerà vedere cosa faranno gli altri perché se poi dovranno tornare avranno bisogno di un periodo di quarantena. Siamo tutti lì ad aspettare che il virus si fermi”.