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Basket Nba: Gallinari si arrende a Doncic, Houston sbanca Salt Lake City

WASHINGTON – Il ricordo di Kobe Bryant ha segnato tutte le gare in programma nella notte Nba. A Los Angeles il derby è stato rinviato a data da destinarsi e i risultati di tutte le altre gare passano in secondo piano di fronte al dolore comune che si respira in ogni palazzetto. Chris Paul, grande amico del Black Mamba, che nel 2011 era a un passo dal vestire la maglia dei Lakers prima del dietrofront di David Stern, non è sceso in campo per Oklahoma City Thunder-Dallas Mavericks. Luka Doncic, invece, in campo c’è, ma onora le vittime dello schianto scrivendo tutti i 9 nomi sulle proprie scarpe. A Minneapolis i T-wolves hanno aperto la sfida contro Sacramento con un’infrazione dopo 8 secondi, mettendo poi il pallone sulla linea dei liberi, là dove Bryant aveva superato Michael Jordan nella classifica dei marcatori all-time Nba. Nell’intervallo di Miami-Orlando sul maxischermo è stato proiettato il corto, vincitore dell’oscar, “Dear Basketball”.Gallinari si arrende a Doncic, Beli e Spurs koE’ stata una notte diversa dalle altre, come quella precedente, come quelle che verranno. Dura per tutti, dove lo sport passa in secondo piano, ma la macchina che c’è dietro non può fermarsi e così si scende in campo e ognuno cerca di onorare il ricordo di Kobe come può. Sei le gare disputate, una delle quali con Danilo Gallinari in campo. Per il lungo di Sant’Angelo Lodigiano 14 punti (4/12 al tiro con 2/5 dalla lunga distanza e 4/4 alla lunetta), 5 rimbalzi, 6 assist e una palla recuperata in 32′ nella sconfitta di Oklahoma City (28-30) contro Dallas (29-17) per 107-97. Mattatore dell’incontro Luka Doncic (29 punti e 11 rimbalzi), che aveva ricevuto i complimenti in sloveno di Bryant a bordocampo nella sfida di fine dicembre fra Lakers e Mavericks. E’, invece, rimasto a guardare per scelta tecnica Marco Belinelli. I suoi San Antonio Spurs (20-26) sono stati battuti per 110-109 da Chicago (19-30), con Zach LaVine decisivo: 23 punti complessivi di cui 14 nell’ultimo quarto, compresi i due liberi della vittoria a 2″1 dalla sirena. A San Antonio non bastano i 36 punti di DeRozan e i 25 dalla panchina di Mills.Houston stende i Jazz, Gordon stratosfericoSenza Harden infortunato e Westbrook a riposo, è Eric Gordon a caricarsi sulle spalle Houston (29-17): 50 punti, massimo in carriera, nella vittoria per 126-117 su Utah (32-14), che resta appaiata a Denver al terzo posto nella Western Conference, ma vede avvicinarsi gli stessi Rockets e i Mavs. Miami, dopo il ko interno con i Clippers, torna a macinare punti in casa dove ha costruito un vero e proprio fortino (21-2). Gli Heat (32-14) battono gli Orlando Magic (21-27) 113-92 nel segno di Bam Adebayo (20 punti) in un American Airlines Arena in rigoroso e straziante silenzio al momento del ricordo di Kobe Bryant. Alla Little Caesars Arena di Detroit la sfida si apre nel segno del Mamba. I Pistons indossano una maglia col suo nome e i numeri 8 e 24 sulle spalle. Ci sono tutti, anche gli infortunati Griffin e Kennard. La gara si ferma al minuto 8:24, il volto in lacrime a bordocampo di Larry Nance Jr, compagno dei Bryant ai Lakers, è l’immagine della surreale serata. Detroit (17-31) sul campo si arrende a Cleveland (13-34) 110-115, ma poco importa. Chiude Minnesota-Sacramento dove i T-wolves si arrendono dopo un supplementare 133-129 ai Kings, trascinati dai 42 punti di Hield.
I risultati – Detroit Pistons – Cleveland Cavaliers 100-115, Miami Heat – Orlando Magic 113-92, Oklahoma City Thunder – Dallas Mavericks 97-107, Chicago Bulls – San Antonio Spurs 110-109, Minnesota Timberwolves – Sacramento Kings 129-133 dOt, Utah Jazz – Houston Rockets 117-126.


Fonte: http://www.repubblica.it/rss/sport/rss2.0.xml


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