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Basket, Eurolega: Efes troppo forte, Milano cade 88-68

ISTANBUL – Il parquet dell’Efes si conferma tabù per Milano. Nella seconda giornata di ritorno della regular season di Eurolega l’Olimpia va ko 88-68 alla Sinan Erdem Arena, dove incassa la 14esima sconfitta in altrettante gare disputate sul campo della formazione turca. La battuta d’arresto interrompe la striscia di due vittorie consecutive dell’Armani, ma contro i vice campioni d’Europa c’era oggettivamente poco da fare. Trascinato dalla stella Larkin (23 punti) e da un Singleton incontenibile dall’arco, l’Efes inizia la fuga con una fiammata nell’ultimo minuto del secondo periodo e la concretizza nel terzo. Dopo un buon avvio, il piano di Messina – privo di Moraschini e Brooks – di restare a contatto per poi giocarsi il tutto per tutto nell’ultimo quarto diventa così impraticabile, con Milano che paga le basse percentuali al tiro (38.3% da due e 30.4% da tre).
 
 
In apertura l’Efes fa subito la voce grossa con un break di 5-0, al quale Milano replica con lucidità e carattere. I turchi conducono costantemente le danze e provano a strappare, ma l’Olimpia ribatte colpo su colpo grazie soprattutto alla presenza sotto canestro, fotografata dal 14-8 a rimbalzo in favore degli uomini di Messina alla fine del primo periodo, chiusosi sul 16-15. Il copione non cambia per buona parte della seconda frazione. L ‘Armani riversa sul parquet grande fisicità e, nonostante un Singleton mostruoso dall’arco (4/4 da tre all’intervallo lungo), continua a dominare sotto le plance e si mantiene in scia. Nell’ultimo minuto e mezzo, però, si accende Larkin e l’Efes piazza un parziale di 8-0 che lo porta al riposo sul +9 (42-33).
 
Al ritorno sul parquet prosegue lo show di Larkin, i turchi volano subito in doppia cifra di vantaggio e, dopo aver toccato il +18, chiudono il terzo periodo 65-49. Milano prova a non mollare, ma nonostante il turnover di Ataman l’Efes trova il canestro con assoluta facilità, ricevendo un apporto significativo dalla panchina. L’Olimpia non riesce mai a portare il divario in cifra singola e il match perde ben presto di significato, con i due allenatori che si proiettano mentalmente alla prossima sfida. Giovedì, infatti, sarà già tempo di tornare in campo: Milano è attesa dalla complicata trasferta di Tel Aviv.


Fonte: http://www.repubblica.it/rss/sport/rss2.0.xml


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