L’ ACB è riluttante a rinunciare alla Liga Endesa 2019-2020 e sta valutando in questi giorni le possibili alternative per terminare la stagione. L’opzione preferita sarebbe la concentrazione di tutte le squadre nelle Isole Canarie, la comunità autonoma dell’intero stato spagnolo con la più bassa incidenza della pandemia di Coronavirus .(meno di 2.000 persone infette e 4,28 decessi per 100.000 abitanti).
Secondo quanto riferisce Josè Ignacio Huguet per El Mundo Deportivo, la soluzione prevede ovviamente che le partite siano tutte giocate a porte chiuse, ma sarebbe salvo il contratto televisivo con Movistar. Il botteghino sarebbe comunque perduto. In particolare si potrebbe concentrare tutto il circus della ACB nell’isola di Tenerife, che presenta due palazzi dello sport, il Santiago Martín de La Laguna e il Quico Cabrera de Santa Cruz (appena 3.500 posti, ma tanto non servono).
Trafila prevedibile: trasferimento nell’isola, quarantena obbligatoria, controllo continuo della salute di tutti i partecipanti. Resta da stabilire il format: quello che piace di più sarebbe un playoff a 16, che escluderebbe le ultime due della classifica, Montakit Fuenlabrada e Movistar Estudiantes. Le quali riceverebbero in cambio una parte dei diritti televisivi e, probabilmente, otterrebbero anche la garanzia di non retrocedere.
Inoltre dovrebbe essere garantito un numero minimo di partite da giocare, e quindi gli ottavi potrebbero cominciare già con un playoff al meglio dei cinque confronti. In questi termini ci vorrebbero poco più di due mesi per completare la stagione, e una decisione in merito potrebbe già venire dall’assemblea telematica prevista il 20 aprile. Ci sarà da valutare anche possibili sovrapposizioni con EuroLeague, che ha anche problemi di trasferimento transnazionali per le sue squadre.