Uno dei protagonisti della promozione in Serie A1 firmata Sebastiani Rieti di tredici anni fa (22 aprile 2007 a Pesaro) fu l’argentino Patrico Prato, che rievoca quella stagione indimenticabile con Giovanni Messi del Corriere di Viterbo.
Quella notte. Ho fatto una buona gara, dove sono riuscito a contenere ansia ed emozioni abbastanza lontane da me, ero sotto controllo. Il nostro destino dipendeva molto da quello che avrebbe fatto Caserta a Pavia, ma sono stato abbastanza lucido per tutto l’incontro. L’abbiamo affrontata da squadra vera, siamo stati bravi per tutto l’anno a rinascere dopo i momenti peggiori.
Lardo e il boato dei tifosi. La cosa giusta era sicuramente non sapere il risultato, ma era impossibile non venirlo a sapere. In tribuna avevo la mia fidanzata e quando la guardavo mi faceva il segno del pollice in alto, significava che Caserta stava perdendo. In un timeout si sentì il boato dei tifosi e questo ci fece realizzare che ora tutto sarebbe dipeso da noi.
Lino stava disegnando uno schema ma a causa della confusione nessuno lo stava seguendo. Eravamo carichi al massimo e sentivamo che era il nostro momento. Tutte le tattiche erano saltate e si trattava solo di gestire le forze e la carica emotiva.
Rieti. Sono stati anni fantastici e ne parlo spesso ancora oggi. Rieti è sempre stata nel mio cuore, sono diventato il capitano e per me questo fu un immenso onore. In A1 abbiamo svolto delle stagioni positive, eravamo tornati ai piani alti dopo tanti anni e quindi è stato un piacere vivere quell’esperienza, me la sono goduta al massimo. Tutti i ricordi che mi legano a Rieti sono veramente belli ed impossibili da dimenticare.