Per la Juvecaserta una stagione complicata con tanti inciampi finita però con una salvezza anticipata per l’annullamento dei campionati. Ma per programmare il futuro non basterà l’aver mantenuto i diritti sulla serie A2. La proprietà del club, riconducibile o meno a Raffaele Iavazzi come temono i ricorsi al BAT, ha espresso da tempo la volontà di disimpegnarsi.
All’orizzonte fino ad oggi non si è intravisto alcun imprenditore esprimere la volontà di prendersi in carico la pallacanestro di vertice cittadina, e adesso con la crisi economica dovuta al Coronavirus parlare di cessione – anche a titolo gratuito – appare davvero una eresia. C’è altro a cui pensare.
Anche perché l’insieme è complesso. Caserta è una delle piazze che storicamente “rende” di meno al botteghino. La gestione del PalaMaggiò quindi dovrebbe passare alla nuova proprietà per assicurare la sopravvivenza economica. La conta degli sponsor sarà da rifare da zero, verificando chi e per quanto si possa impegnare per sostenere la squadra.
La cosa positiva è che, senza doversi barcamenare in campo, ci sono due mesi interi per approfondire la situazione. Innanzitutto capire se e quanto diminuiranno i costi di gestione e gli stipendi di atleti e personale tecnico; quante squadre saranno al via della prossima stagione; quanto reale sarà la volontà dell’attuale proprietà di voler confermare il proprio disimpegno a “costo zero”.
