La PB63 comunica ufficialmente di aver risolti consensualmente i contratti con le giocatrici Tori Jarosz e Alexandra Ciabattoni, accogliendo la richiesta effettuata da entrambe di lasciare l’Italia così da poter fare ritorno a casa.
Inoltre, esprime affetto e riconoscenza nei confronti di entrambe: della prima, per lo straordinario impegno profuso e per la serietà dimostrata fin dal primo giorno; della seconda, per aver brillantemente superate le difficoltà di arrivare a stagione in corso sposando da subito la causa di Battipaglia.
A entrambe, un sentito ringraziamento per aver dato tutto e per aver scritte pagine preziose nella storia di questa società. L’auspicio è che, un giorno, ci si possa abbracciare nuovamente.
La loro partenza (di molto anticipata rispetto alla conclusione della stagione) è così spiegata dal patron Giancarlo Rossini:
“La situazione del roster della O.ME.P.S. Givova Battipaglia è, al momento, la seguente: abbiamo risolto i contratti con Jarosz e Ciabattoni, stiamo trattando con Nori e Galbiati per fare altrettanto e, per quanto riguarda le giovani, sono rientrate tutte a casa su richiesta dei rispettivi genitori. Tutto ciò non stupisca, perché altre realtà del massimo campionato italiano stanno compiendo scelte simili (vedi San Martino di Lupari, Empoli e Costa Masnaga che, negli ultimi giorni, hanno risolti i contratti con alcune giocatrici straniere … e le partenze potrebbero non essere finite qui).
Insomma: per quanto ci riguarda, il campionato di A1 è da considerare finito … e per vari motivi. In primo luogo, perché non so con quale stato d’animo si potrà riprendere a giocare dopo quello che sta accadendo e con ancora la paura di poter essere contagiati. In secondo luogo – meno importante, ma comunque assai significativo – non so quale regolarità possa avere un campionato che vedrà tante squadre tornare in campo senza una, un paio o tutte le straniere e, soprattutto, dopo un mese o più di inattività (e questo discorso non vale solo per l’A1 femminile, ma per tutti i campionati nazionali di Basket).
Ciò detto, voglio che sia chiara una cosa: chi crede che Battipaglia (che, sul campo, difficilmente avrebbe conseguita la salvezza … e non è la prima volta che lo riconosco) dica certe cose per salvare l’A1 sfruttando il Coronavirus ci attribuisce una meschinità che ci offende e che non meritiamo ci venga associata. Noi, più di dire, senza nasconderci, che sul campo saremmo quasi certamente retrocessi che possiamo fare? Purtroppo, stiamo vivendo una situazione che sta stravolgendo la vita di tanti, non solo lo sport. La fine anticipata del campionato ci permetterà di rimanere in A1? La cosa ci lascia del tutto indifferenti. Di fronte a un dramma dl genere, del Basket e dell’A1 non ci interessa niente. Ci interessa la tutela della salute delle giocatrici e, a mio avviso, andare avanti non sarebbe la decisione migliore in questo senso. Dunque, vorrei che la Lega non facesse supposizioni sul nostro conto che, oltre ad essere offensive, sarebbero anche ingenerose dal momento che Battipaglia, pur con le spalle al muro, aveva dimostrato grande dignità e voglia di giocarsi fino in fondo le proprie residue possibilità di salvezza ingaggiando Alyssa Lawrence, la cui partenza (tra l’altro, dovuta alla paura di contrarre il Coronavirus) ci ha tolto il diritto di giocarci quelle possibilità che, sebbene ridottissime, era nostro diritto giocarci al meglio”.