In questo difficile periodo che coinvolge l’Italia intera, l’Allianz Geas, come tutta la Lega Basket Femminile e tutte le attività sportive di ogni genere e grado, è ferma e si attiene alle norme imposte dal decreto emanato dal governo. Le atlete rossonere sono rientrate nei rispettivi luoghi di origine per trascorrere questi momenti nelle proprie abitazioni con i propri cari: per provare a sciogliere anche solo per qualche istante la tensione di questi giorni dei tifosi sestesi entreremo virtualmente nelle case delle geassine per vedere come stanno occupando il loro tempo. Abbiamo iniziato con Sara Crudo, tornata nella sua Liguria.
Come procede la “quarantena”? Come hai adattato i ritmi da giocatrice di serie A1 a questo periodo particolare? Stai facendo comunque attività fisica rimanendo a casa?
Innanzitutto, in questo periodo in cui è davvero importante, anzi fondamentale, rimanere a casa colgo l’occasione per ribadire la rilevanza di questo semplice gesto: tutti dobbiamo impegnarci per uscire il meno possibile, anche le persone che per diversi motivi trovano maggiori difficoltà a rimanere nelle proprie abitazioni. Io sto cercando di allenarmi ugualmente: per fortuna ho un giardino e riesco ad eseguire diversi tipi di esercizi di allenamento, facendo anche qualche tiro a canestro. Sto provando a mantenere un po’ di tono muscolare seguendo il programma datoci dal nostro preparatore fisico per non essere del tutto fuori allenamento.
Nel resto del tempo come ti svaghi?
Sembrerà strano in questi giorni [ride, ndr], ma non resto per tutto il giorno a guardare serie tv su Netflix perché cerco di tenere impegnata il più possibile la mente: sto facendo molti puzzle in questo periodo per allenare la mia calma e la mia pazienza. Sto anche guardando diversi documentari: apprezzo particolarmente, per quanto sia una scelta bizzarra, quelli incentrati sulle storie del mistero, che riescono ad attirare la mia attenzione.
Che cosa ti manca di più dell’attività in palestra e sul campo?
Sinceramente delle attività con le mie compagne mi manca tutto: mi manca andare in palestra, mi mancano loro stesse, così come mi mancano gli allenatori. In questi giorni ho anche avuto modo di sentire per telefono Cinzia [Zanotti, ndr] per mantenere i contatti. Tutte quante soffriamo per quello che stiamo vivendo, ma quel che ci viene chiesto è l’unica cosa giusta da fare, per provare anche, chissà, a dare un esempio. Prima o poi si uscirà sicuramente da questa situazione: l’importante sarà, quando tutto sarà finito, non esagerare da subito con comportamenti smodati. Dobbiamo essere forti, magari staccando per qualche momento la testa da quanto di brutto sta accadendo. Ora abbiamo tanto tempo per occuparci di cose che avevamo lasciato perdere in precedenza, quel libro che volevamo leggere, quei film che volevamo vedere. Abbiamo più tempo per stare con la nostra famiglia, per studiare, per imparare cose nuove: sicuramente questo è il momento per fare tutto questo. La speranza è ovviamente quella di tornare presto in campo: il momento del ritorno al basket sarà esso stesso puro festeggiamento.